HOME PAGE

giovedì 4 novembre 2021

Punti, appunti e …puntini (parte seconda): Velocemente verso il Nuovo Medio Evo – di Mauro Ragosta

 

    Senza accorgersene tutto lascia intravedere che siamo entrati, proprio in questi ultimi lustri, nell’Era di Mezzo, la Nuova Era di Mezzo. E come morì, senza accorgersene il Mondo Classico, così è alle ultime battute la Civiltà Occidentale, il Mondo Moderno e Contemporaneo.

    Ma quali le caratteristiche comuni tra i due Medioevi? Sicuramente la distruzione di tutte le strutture sulle quali si sono edificate e rette le Civiltà di riferimento.

    Non ci vogliono grandi capacità analitiche per comprendere che è stata distrutta la famiglia, che siamo in un sistema di consumo compulsivo senza un senso preciso, sono state distrutte le distinzioni di genere. È stata distrutta la politica, riducendola a questioni di branco, di club più o meno vasti. Sono stati abbattuti i ruoli del padre, della madre, del maschio e della femmina, dei figli, dei professori e della scuola medesima, e così anche i sensi di destra e di sinistra nella politica. Anche la Chiesa è in pieno declino strutturale e valoriale, da sempre invece motore delle istituzioni. Il mercimonio del proprio corpo e del proprio intelletto sono costume corrente, sembrano essere la realtà attuale preponderante. A ciò non si somma la corruzione che, invece, è la costante di tutte le società e di tutte le Civiltà. Tuttavia, va considerata come peculiarità di ogni aggregato umano, che ha la prerogativa di accelerare o frenare il processo di distruzione dell'aggregato stesso e da qui, per estensione della Civiltà, anche di quella che sino a pochi anni fa ci accoglieva.

Ma non finisce qui. È stato distrutto lo stesso Stato, che ha registrato il suo massimo splendore negli anni ’70 del secolo scorso, e in meno di cinquanta anni si è involuto, ritornando pressoché alle sue origini, ovvero quale struttura militare e fiscale. Oggi, dopo che è stata devoluta la sua capacità di battere moneta e sono stati privatizzati tutti i mezzi di produzione, con la dismissione dell’IRI in Italia, dopo aver privatizzato per il 60% la sanità, dopo aver annientato lo Statuto dei Lavoratori, allo Stato non sono rimaste che poche cose, quali una parte dell’Istruzione, la Previdenza, oltre che il sistema fiscale e militare. E tutto lascia pensare che lo Stato ritornerà alle sue origini, alle sue funzioni per cui è stato creato: quelle di controllare militarmente un territorio e prelevare da questo le risorse per la sua sussistenza e per quella della sua classe dirigente. Oggi, però lo Stato leggero si pone in una prospettiva di senso diversa, più sbilanciata sul controllo sociale che di arricchimento della upper class. E anche le guerre sono cambiate, non usandosi più le armi, se non in casi estremi e puntuali, mai in senso massivo.

    Tale quadro si completa se si considera che siamo alla fine delle realtà nazionali, da una parte. Dall’altro e nel microcosmo, è finita l’arte e la musica, avallandosi la pratica che tutto è arte e anche il rumore è musica. Anche la medicina e la scienza in questi anni sono entrate in crisi e sono sempre meno credibili all’uomo comune, in quanto nell'immaginario collettivo hanno perduto la loro caratteristica di discipline oggettive, assumendo così specificità tutte fortemente policizzate. Insomma, si è distrutto tutto! E l’uomo comune è di fatto un uomo che vive in una giungla senza alcun tipo di "copertura", struttura. È questa la società liquida a cui si riferiva Bauman: un uomo esposto ai quattro venti e a tutto, come un animale e come un animale che può assumere qualsiasi forma, nel tempo e nello spazio. Un uomo che, peraltro, pare abbia perduto il senso profondo della sua esistenza, inutile dunque.

       A ciò basti pensare che oramai siamo in piena Era dell’Intelligenza Artificiale, della Robotica e dell’Ingegneria Genetica. Un'Era che non ha bisogno del lavoro dell’uomo, pur essendo questo il senso primo della sua esistenza a partire dal 500 d.c. E così siamo passati dal lavoro come necessità per la sopravvivenza, a valore su cui costruire un’esistenza, ad una successiva dipendenza e assieme inutilità. Per tutto ci sono i Robot, assistiti dall’intelligenza artificiale, che possono modificare la Natura secondo i valori di chi possiede le leve dell’ingegneria genetica, di cui gli OGM e il voluto mutamento del Clima sono solo gli aspetti conosciuti.

    Una visione questa distopica? È possibile… ma ognuno potrà verificare rapidamente e da sé, queste realtà nella sua vita coorrente, anche spegnendo la televisione, la radio e i social. Dunque? Di certo, siamo all’interno di un processo irreversibile e inarrestabile, dove nessuno riesce a capirne il futuro possibile.

    In tutto questo è lecito pensare che così come crollava l’Impero Romano, mentre sorgeva il Monachesimo, quale forma in nuce della nostra Civiltà, così oggi, mentre tutto si distrugge e si dissolave, è già stato concepito un Nuovo Monachesimo, di sicuro strutturato diversamente, ma con le medesime funzioni del primo.

Mauro Ragosta


Nessun commento:

Posta un commento