Uno dei simboli in assoluto più
utilizzato, da solo oppure in composizioni che dalla sua forma traggono
l’elemento chiave per la loro interpretazione è quello del Triangolo. E noi,
giunti al termine di questa trilogia sui simboli più conosciuti, lo abbiamo
scelto, proprio in ragione della sua importanza, come tappa finale di questo
tratto del nostro viaggio non troppo immaginario nel mondo dell’Esoterismo, che
proseguirà nei prossimi appuntamenti con la trattazione delle principali scuole
iniziatiche.
Sin dalla notte dei tempi, il
Triangolo ha rappresentato la perfezione legata al numero tre ed al concetto di
Triade. Esso è forse il poligono più osservato e studiato dai grandi filosofi
del passato, Pitagora e Talete in testa che, non a caso essendo anche grandi
matematici, oltre a scoprirne le relazioni più immanenti dimostrando i numerosi
teoremi che tutti abbiamo studiato a scuola almeno nella forma più elementare,
ne indagarono a fondo la più intima natura.
La sua caratteristica di tendere
verso l’Alto, puntando ad un mondo Superiore e Spirituale, dimora di quel Dio
Inconoscibile e tuttavia presente in ogni cosa, immaginata nel firmamento
oppure addirittura oltre il firmamento stesso, la possiamo ritrovare in modo
chiarissimo nelle maggiori costruzioni che nei secoli si sono preservate
affinchè potessero rendere la loro testimonianza fino a noi, oggi. Dall’Egitto
al continente centro e sud Americano, piramidi ed obelischi hanno sempre avuto
quella caratteristica forma triangolare, sebbene più o meno ampia alla base a
seconda della costruzione, così come triangolari sono tutte le cattedrali
gotiche.
Simbolo Divino, quindi. Ognuna
delle antiche Religioni in qualche modo ha presentato, sebbene con
caratteristiche via via differenti e dandone interpretazioni proprie, il
concetto di Trinità legato all’indissolubile rapporto tra il Dio Padre,
generalmente identificato con il Cielo, la Dea Madre, riconosciuta nella Terra
ed il Generato dal loro rapporto. Nei primi secoli dopo Cristo, il
Cristianesimo ne ha adottato l’idea, rappresentandola nella Santissima Trinità
svelata dai Vangeli e consacrata per sempre come l’Idea di Dio per eccellenza.
Sotto l’aspetto Esoterico ed
Alchemico, il Triangolo ha rappresentato il simbolo del Fuoco se con il vertice
in alto, dell'acqua se con il vertice in basso mentre il simbolo
dell'aria risultava dall'unione del triangolo del fuoco con la base del
triangolo dell'acqua e quello dell'elemento terra dall'unione del triangolo
dell'acqua con la base del triangolo del fuoco.
In Massoneria non c'è inoltre
alcun simbolo più importante e diffuso del Triangolo. Esso rappresenta la Prima
Causa, il Creatore di tutte le cose, l’Uuno ed Indivisibile, che si manifesta
in un'infinità di forme ed attributi in questo Universo. Secondo la tradizione
Egizia, l'oscurità attraverso cui il candidato all'iniziazione era fatto
passare era simbolizzata dalla cazzuola, che è un altro importante simbolo
Massonico, rappresentata nel sistema geroglifico, da un triangolo. Il Triangolo
Equilatero era considerato la più perfetta delle figure e ciascuno dei suoi
lati si riferiva a ciascuno dei tre Regni della Creazione: Animale, Vegetale e
Minerale.
Oggi troviamo il triangolo equilatero nell'Arco Reale, la figura in cui
sono sospesi i distintivi degli Ufficiali. Esso rappresnta inoltre, nei gradi
Ineffabili, il Sacro Delta, ed ovunque simboleggia il Grande Architetto
dell'Universo. Esso viene costantemente esibito come elemento fondamentale
delle più importanti cerimonie; i sedili dei Maestri sono disposti in forma
triangolare ed aggiungiamo che, quando un Iniziato viene portato per la prima
volta nella Luce di una Loggia, la radianza proveniente dalle Luci Minori,
disegna anch’essa un Triangolo attorno all'Altare. E come non ricordare infine
infine la Squadra ed il Compasso, che formano, intrecciate sulla Luce
Maggiore, due Triangoli capovolti e sovrapposti.
Concludiamo osservando come, oltre
quello equilatero, anche il Triangolo Rettangolo meriti attenzione. Tra gli
Egizi esso era il simbolo della Natura Universale: la base rappresentava
Osiride, Principio Maschile; il cateto perpendicolare, Iside, Principio
Femminile, mentre l'ipotenusa rappresentava Horus, il loro Figlio, prodotto
dell’unione di entrambi i principii Maschile e Femminile. Questo simbolo fu
studiato da Pitagora durante il suo lungo soggiorno in Egitto, che si
concretizzò con la scoperta del celebre teorema secondo cui la somma dei
quadrati dei due cateti è uguale al quadrato dell’ipotenusa, evidente
rappresentazione simbolica di come il prodotto della Sacra Unione tra Osiride
ed Iside sia Horus. Ed anche qui ci troviamo davanti ad una figura che è stata
poi adottata in Massoneria per
rappresentare il Terzo Grado e che è conosciuta come il Quarantasettesimo
Problema di Euclide.