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giovedì 7 novembre 2019

Post-evento n°8: Giuseppe Pascali e L’altro Libro a Cavallino – di Mauro Ragosta

    
         Come s’è messo in evidenza precedentemente in Maison Ragosta, ma anche l’anno scorso su Paise Miu, quotidiano on line salentino da me diretto sino a dicembre del 2018, una delle peculiarità del mondo del libro nel distretto culturale leccese emersa a partire dal 2017 è quella legata alle rassegne letterarie, che, sempre più numerose, conferiscono a questo un carattere sistemico e gradi maggiori di maturità. Ed in effetti, le varie rassegne emerse, a Lecce ed in provincia, negli ultimi anni, tra le quali vale la pena citarne una per tutte, ovvero Inventiamo Eventi di Fiorella Mastria, si pongono come contenitori stabili che raccordano, da un lato, i lettori e dall’altro, gli autori e la produzione delle case editrici. Un fenomeno questo che si è strutturato sempre di più, come conseguenza di un pullulare corposo di autori e pubblicazioni locali, che dopo il 2010 hanno assistito ad un’espansione mai registrata prima d’ora in provincia de Lecce.
         In tutto questo un ruolo di spicco spetta alla rassegna letteraria L’altro Libro, che, avviata nel 2017, si tiene a Cavallino in una delle sale del Bar L’altro Caffè, d’inverno, e d’estate in alcune ville private del centro storico. L’ideatore e il direttore artistico di questa, oramai nota, kermesse letteraria è Giuseppe Pascali, stimato e popolare giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno. Al suo fianco, condivide l’organizzazione degli incontri de L’altro Libro, il simpatico, quanto affabile e sensibile, Vinicio Russo.
         E proprio perché L’altro Libro può essere considerata una delle prime rassegne impostate nella prospettiva moderna del mondo del libro leccese, è stata oggetto della nostra attenzione, che da circa un decennio si focalizza anche sugli aspetti, non solo letterari, ma altresì sociologici ed economici del distretto culturale leccese. Sicché, si è deciso di parlare diffusamente di quest’iniziativa e per farlo ci è parso giusto declinare al nostro lettore una delle serate tipo, tra le quali si è scelta quella di ieri sera, mercoledì 6 ottobre, tenuta in occasione della presentazione del lavoro di una giovanissima esordiente, ovvero Francesca Crusi, che recentemente ha pubblicato il suo primo volume: Cacciatori di Demoni.
         A tal proposito, va sottolineato che la scelta degli autori e dei lavori letterari per L’altro Libro è portata avanti da Giuseppe Pascali, assieme a Vinicio, con grande attenzione, riuscendo sempre a far collimare le esigenze degli editori con quelle del pubblico. La rassegna, infatti, nella formula impostata da Giuseppe, mantiene una costanza significativa nelle sue frequentazioni da parte dei lettori cavallinesi e non solo.
                            
         L’abbrivo alla serata è stato dato da Vinicio Russo, che ha messo in luce i numerosi motivi per cui è sorta la rassegna. Tra questi un posto prioritario occupano la voglia, da un lato, di fare rete, tra scrittori, case editrici, presentatori e pubblico, al fine di promuovere la cultura salentina e dare una risposta alle esigenze letteraria locali, e dall’altro, la necessità di riqualificare la location, precedentemente destinata al gioco d’azzardo e offrire dunque alla comunità cavallinese un’alternativa più costruttiva. In seconda battuta è intervenuto Giuseppe Pascali, dando un sapore più romantico allo scopo de L’altro Libro, quale quello di trascorrere una lieta sera con amici ed in compagnia di un buon libro, ovvero una versione moderna delle riunioni che fino a non molto tempo fa si tenevano attorno al fuoco di un camino, per raccontare e raccontarsi.
         Da qui, la serata è entrata nel vivo ed è stata condotta con sapienza dalla giornalista Francesca Pastore che ha saputo ben interpretare e proporre l’autrice e il suo lavoro, intrattenendo un pubblico, in molti tratti, particolarmente qualificato. Molto intenso si è mostrato il frangente letterario quando si è parlato delle paure dell’uomo dei tempi moderni. E qui si è giunti a dei distinguo significativi ed importanti. Quindi, ci si è intrattenuti sulle paure di un tempo, che, pare, si presentino diverse da quelle di oggi. Ma profonde differenze sono state individuate e marcate anche tra le tipiche paure dei giovani d’oggi e quelle delle generazioni più mature.
         Al termine, decisamente significativo è stato l’intervento di Giuseppe Pascali, che ha esortato l’autrice a guardare al successo sempre con un certo sospetto perché il segreto di una lunga e luminosa carriera letteraria si deve soprattutto alla capacità di essere sempre molto critici con se stessi. Circostanza, questa, che va in parallelo con la produzione letteraria, la quale si interrompe e muore quando ci si accontenta dei risultati raggiunti. L’ultima battuta della serata è stata del Maestro Arnaldo Miccoli, noto pittore italo-americano, che ha declamato alcuni suoi versi in vernacolo, molto toccanti, dal titolo Sira de iernu, richiamando così lo spirito più profondo delle serate de L’altro Libro, lì a Cavallino.

Mauro Ragosta

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