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mercoledì 24 agosto 2022

Saper Fotografare (parte undicesima): Dialogo tra Eliana Lista e Mauro Ragosta sull'Arte Fotografica (live)

 

       Si propone qui, in versione live, il dialogo tra Eliana Lista e Mauro Ragosta sull'Arte della Fotografia, in occasione della presentazione della mostra fotografica di Mauro Ragosta, tenutasi a Lecce nel settembre del 2017, dal titolo "Cercando l'anima". Una performance che offre vari spunti di riflessione per chi ama apprendere e praticare l'Arte della Fotografia. Buona Visione cliccando sul seguente link o copiandolo e ricpondolo poi, in un motore di ricerca:

https://www.facebook.com/catia.melcore/videos/10209669573352883

Mauro Ragosta


venerdì 12 agosto 2022

Post-Evento n°15 – Rossella Maggio fuori Tempo …senza Tempo! – di Mauro Ragosta

 

            Ieri a Neviano, all’interno di una serata decisamente mondana, calata nel grande casale di Salvatore Mastria e Paola Carrozzini, la presentazione in prima assoluta dell’ultimo lavoro narrativodi Rossella Maggio: Capodanno a Shiraz.

            A dialogare con Rossella, la sobria Sondra dell’Oco, che, va subito evidenziato, è riuscita a far “confessare” alla nostra scrittrice leccese la struttura portante dei “credo” che assistono la sua opera letteraria e poetica. Maison Ragosta da tempo segue Rossella Maggio nelle sue varie esposizioni ed espressioni, e mai come in questa benigna e tranquilla occasione nevianese la scrittrice si è esposta così tanto, mostrando l’impronta originaria della sua arte.

            Non si sa se per fortuna o per sfortuna, il prezioso pensiero di Rossella Maggio non è stato contestualizzato all’attuale momento storico della nostra Civiltà, che vive un crepuscolo incantato, nel quale il pensiero della leccese avrebbe aperto squarci importanti su ciò che verrà e neanche fra moltissimo tempo. Ma andiamo per ordine.

            Capodanno a Shiraz è un’autobiografia autentica, non velata, anzi del tutto dichiarata con forza. Si sostanzia nella narrazione di un frangente di vita della famiglia Mastria, a cui per via materna Rossella è legata. I protagonisti principali del racconto sono, oltre a Rossella, il cugino Salvatore Mastria e sua moglie Paola Carrozzini, che, come s’è già messo in evidenza, hanno promosso la serata e ospitato la presentazione del volume di Rossella.

            Non è azzardato far rientrare questo lavoro tra la pubblicistica ”riservata” se non proprio d’élite, potendola far rientrare nel filone delle storie familiari, da un lato e dall’altro, tra le autobiografie autentiche, che non si presentano, almeno in provincia di Lecce, particolarmente sviluppate, al contrario di quelle “travestite” che proliferano abbondanti.

            Fin qui si rimane nell’ordinario, ma scendendo sul piano dei contenuti per lo più espliciti, Capodanno a Shiraz è un racconto senza storia, se per questa si intende una sequenza di fatti in senso cronologico. Quello di Rossella potrebbe farsi rientrare nell’anistoria, ovvero in una struttura narrativa in cui la variabile tempo viene meno, per cui personaggi e fatti si muovono in maniera indipendente rispetto allo spazio-tempo.

            In verità, questa operazione anistorica non è una novità nell’opera di Rossella Maggio, permeando infatti quasi tutta la sua produzione, ma questa volta a Neviano, tale caratteristica si è mostrata con forza, mettendo in luce un pensiero d’avanguardia della Nostra Maggio, che supera la cultura corrente legata al pensiero illuministico, oggi decisamente superato. Il relativismo, ma tutta la fisica quantistica, da un lato, e dall’altro gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, della robotica e dall’ingegneria genetica, hanno di fatto aperto le porte ad una nuova Civiltà, che mostra già i suoi segni, sebbene a livello embrionale, e dove l’impostazione delle idee della Maggio consentono proiezioni e speculazioni di tutto rilievo in tale direzione. Potrebbe dirsi che Rossella ha e propone un modo di pensare e di porsi rispetto alla realtà, dei tempi che stanno per venire

            Al di là di ciò, Capodanno a Shiraz narra di un viaggio di qualche anno fa in Iran dei cugini di Rossella, realizzato per trascorrere buona parte delle feste di fine anno, dove varie circostanze rendono questa esperienza unica, appassionante, che tiene col fiato sospeso fino alla conclusione.

            L’abbrivo alla serata, che vedeva un parterre folto e molto qualificato, anche sotto il profilo istituzionale, è stato dato dalla padrona di casa, Paola Carrozzini. È seguita una lunga e molto interessante premessa della Dall’Oco, che con pregiato e spiccato aplomb universitario, ha appassionato gli astanti, riuscendo infatti a toccare molti dei punti nevralgici delle sensibilità dei presenti. Sicché, dopo, il “botta e risposta” con Rossella. 

          La presentazione è stata chiusa dal padrone di casa, Salvatore Mastria, che ringraziando per il gradevole momento culturale, ha donato delle splendide orchidee alle sue protagoniste ed ha invitato tutti a bordo piscina per un cocktail e per ascoltare della buona musica, dando così compimento a questo frangente di un agosto salentino come sempre ricco di novità ed emozioni.

            E per concludere, va evidenziato che quella del Casale dei Mastria a Neviano non è stata una proiezione episodica della Maggio, ma solo l’inizio di una lunga serie di presentazioni nel Salento, e non solo, di cui la prossima sarà giovedì 8 settembre presso la Feltrinelli di Lecce.

 

Mauro Ragosta

 

Nota: le foto sono state realizzate volutamente con la tecnica del mosso, perché si è privilegiata la prospettiva evocativa anziché quella descrittiva strcto sensu.

venerdì 5 agosto 2022

La Rivoluzione Informatica (parte settima): gli anni 2000 - di Andrea Tundo



     In un arco di tempo tutto sommato ristretto come quello che va dal 2000 a oggi si è consumata un'evoluzione tecnologica senza precedenti. Sono numerosissime infatti, le innovazioni che si sono susseguite nel corso degli anni 2000. Alcune si sono poste come alberi sempre verdi, traguardi senza tempo, capisaldi in grado di reggere a lungo anche alle innovazioni future, altre invece sono state solo come rapidi flash, apparecchiature transitorie. Per ragioni di organizzazione delle informazioni, in questo capitolo affronteremo unicamente la prima decade del nuovo millennio, ma si tratta di una divisione formale e anche piuttosto arbitraria in quanto, le scoperte tecnologiche che stanno guidando i nostri giorni verso la terza rivoluzione del web e una nuova visione dell’umano hanno avuto i loro fondamenti teorici e pratici prima degli anni ‘10’ del XXI secolo

    Ad ogni modo, ciò che bisogna comprendere è che d’ora in poi i computer e le macchine sono parte integrante e fondamentale nei processi di innovazione in qualsiasi campo del sapere umano, sia esso scientifico o umanistico, in altre parole non si parla più di rivoluzione informatica in sè, ma di rivoluzione informatica di altre discipline. Oltre a questo, le tecnologie sono anche sempre più piccole, sofisticate e collegate al corpo umano. Infatti, vicino all’alba dei 2000, tanto oramai l’Umanità dipendeva dai sistemi informatici che un’orda di tecnici in tutto il mondo si preoccupava dell’eventualità di un Millenium Bug, ovvero l’apocalisse informatica, che sembrava dovesse abbattersi su ogni PC. Il baco del millennio consisteva nell’impossibilità da parte della maggioranza dei sistemi informatici di allora di leggere l’anno ’00 come 2000: il rischio era di trovarsi improvvisamente al 1° gennaio 1900, con il mondo in preda a una specie di “rivolta delle macchine”. Così ovviamente, non fu.

     L’Umanità è ormai lanciata verso l’abbattimento di ogni confine, è possibile comunicare e lo sarà sempre di più con chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Dunque, è anche possibile essere controllati ovunque, in qualsiasi parte del mondo. Una delle invenzioni più importanti di questo periodo, infatti, è proprio Google Maps che rivoluziona per sempre il modo di guardare una mappa, iniziando per primo quel processo ormai inesorabile che consegna la capacità decisionale degli individui agli algoritmi semplificatori. Non ci sarà bisogno di guardare la strada e memorizzare dei punti di riferimento, non ci sarà bisogno di sforzarsi.

     In una corsa senza pause dall’uscita dello storico Nokia 3310 fino al primo Iphone prodotto da Steve Jobs, quasi ogni persona sulla terra possiede un telefonino che, dal 2007 in poi, con l’invenzione del touch-screen e dell’applicazioni cellulari (che sostituiscono i sowftare per le apparecchiature mobili) divengono un prolungamento del sistema neuronale umano. Il cellulare collega il nostro cervello e prolunga le nostre capacità in qualsiasi momento in altre dimensioni, che non sono tangibili mentre operiamo, siamo collegati con altro che, se da un lato possiamo tentare di influenzare, dall’altro ci influenza potentemente. L’uomo come mai prima d’ora ha accesso ad un portale infinito di informazioni e nessuna educazione e contezza nel gestirle.

      È ora di parlare di ciò che è stata sicuramente l’innovazione del decennio: I Social Network, emblema dell’Era dell’informazione. Piattaforme, che danno avvio all’era del web 2.0, che forniscono servizi per la gestione dei rapporti e delle reti sociali. I social si sono imposti, soprattutto con Facebook, nel rivoluzionare quasi ogni paradigma del modo di fare le cose. In primis è iniziato a mutare il modo in cui gli esseri umani si relazionano e comunicano fra loro, non solo in termini di velocità, infatti, i messaggi e le condivisioni sui social permettono un’estrema rapidità di azione e reazione, ma soprattutto rendendo più complesse le cose.

     Se inizialmente la comunicazione sui social poteva apparire come una riproduzione pressochè simile delle dinamiche della vita reale, presto, come già accadeva nelle sette online e dei blog reconditi del primo internet, all’interno dei social si sono sviluppati un linguaggio, delle dinamiche comportamentali, dei ritmi e altri codici propri, diversi da quelli della vita “fisica”. Insomma una realtà che si sovrappone alla realtà.

     I social hanno inoltre cambiato per sempre il mondo dell’informazione in senso stretto, dando la stoccata definitiva ai media tradizionali (giornali e televisioni) che faticheranno sempre di più a competere con la comodità e rapidità dello scambio di contenuti su queste piattaforme, le quali oltretutto, attraverso l’accumolo massiccio di dati e informazioni personali degli utenti, sono in grado di indirizzare le volontà degli stessi verso una determinata tipologia di contenuto piuttosto che un’altra, con conseguenze politiche, sociali ed economiche enormi che si riveleranno nel decennio successivo (Cambridge Analitica). Ancora, terminando un processo che avuto inizio con la televisione, l’uomo sarà ormai sempre più schiavo dell’immagine, dei colori, dell’interazione video e della brevità delle tematiche. Un uomo medio non è più in grado di mantenere la concentrazione su un contenuto per più di 7 secondi netti prima di “scrollare” verso uno nuovo. Situazione paradossale se si pensa all’aumento della complessità del sociale che avrebbe dovuto richiedere un aumento proporzionale della capacità di approfondimento. Siamo sempre più collegati, ma non si sa bene con cosa.

     Umberto Eco aveva, in maniera lungimirante, compreso questa dinamica affermando che Internet avrebbe reso “i ricchi, ancora più ricchi e i poveri, ancora più poveri” riferendosi a povertà e ricchezza rispetto alla qualità delle informazioni in proprio possesso. La struttura stessa della rete con la sua vastità e ampiezza di contenuti, necessità di piattaforme e sistemi che facciano da filtro fra queste miriadi di informazioni, colui che ha i mezzi per discernere e selezionare le prelibatezze dall’immondizia si troverà in una condizione immensamente privilegiata, al contrario chi non è dotato di queste capacità continuerà a nutrirsi dall’immondizia dell’internet senza possibilità di rendersene conto, ormai fagocitato dalle dinamiche di rete. “Il colto del XXI secolo non sarà colui che avrà memorizzato il maggior numero di nozioni e conoscenze, ma colui che sarà in grado di trovare l’informazione migliore fra le miriadi disponibili.” Parallalamente, in questi anni viene alla luce Wikipedia, la più grande enciclopedia online al mondo, in grado di fornire nozioni generali e minime su (quasi) qualsiasi argomento esistente.

    In conclusione, è bene ritornare sui passi iniziali e fornire un breve approfondimento su quanto l’informatica si sia staccata da sé per fornire rivoluzioni in ogni ambito dello scibile umano, segnando scoperte e rivoluzioni epocali.

In biologia nuove macchine di calcolo hanno permesso la mappatura di tutto il genoma umano e la creazione di cellule sintetiche, trasportandoci nell’era dell’eugenetica, oggi l’uomo è in grado di operare come un “Dio”: clonare essere viventi, perfezionarsi geneticamente (e non solo esteticamente), far partorire uomini... e tutto questo è il frutto della rivoluzione informatica.

Nell’ambito dell’ingeneria questi anni ci regalano la stampante 3D grazie alla quale è stato possibile operare importanti rivoluzioni in ambito medico. In fisica, macchine come l’accelleratore di particelle ha reso possibile la scoperta del Bosone di Higgs, dei buchi neri e delle onde gravitazionali, dando concretezza esemplare alle teorie di Einstein.

La sintesi qui riportata ci mostra, come già detto, l’entrata in una nuova Era dell’umano: sempre più dipendente dalle macchine e sempre più desideroso di assomigliarli. Se in questo capitolo si sono affrontati concetti, bene o male assorbiti e resi consapevoli in un lettore erudito, prestando maggiormente attenzione alle dinamiche sociali piuttosto che ai tecnicismi informatici, nel prossimo dovremmo nuovamente affrontare astrazioni e idee più complesse, scendendo sovente nel tecnico e toccando con mano il prossimo futuro dell’Umanità che sembrava fino a poco fa fantascienza. Si parlerà di computer quantistici, di microchip, di intelligenze artificiali, di realtà virtuali... della Nuova Era dell’internet

Andrea Tundo