Ieri a Neviano, all’interno di una serata decisamente mondana, calata nel grande casale di Salvatore Mastria e Paola Carrozzini, la presentazione in prima assoluta dell’ultimo lavoro narrativodi Rossella Maggio: Capodanno a Shiraz.
A dialogare con Rossella, la sobria Sondra
dell’Oco, che, va subito evidenziato, è riuscita a far “confessare” alla nostra
scrittrice leccese la struttura portante dei “credo” che assistono la sua opera
letteraria e poetica. Maison Ragosta da tempo segue Rossella Maggio
nelle sue varie esposizioni ed espressioni, e mai come in questa benigna e
tranquilla occasione nevianese la scrittrice si è esposta così tanto, mostrando
l’impronta originaria della sua arte.
Non si sa se per fortuna o per sfortuna, il prezioso pensiero di Rossella Maggio non è stato contestualizzato all’attuale momento storico della nostra Civiltà, che vive un crepuscolo incantato, nel quale il pensiero della leccese avrebbe aperto squarci importanti su ciò che verrà e neanche fra moltissimo tempo. Ma andiamo per ordine.
Capodanno a Shiraz è un’autobiografia autentica, non velata, anzi del tutto dichiarata con forza. Si sostanzia nella narrazione di un frangente di vita della famiglia Mastria, a cui per via materna Rossella è legata. I protagonisti principali del racconto sono, oltre a Rossella, il cugino Salvatore Mastria e sua moglie Paola Carrozzini, che, come s’è già messo in evidenza, hanno promosso la serata e ospitato la presentazione del volume di Rossella.
Non è azzardato far rientrare questo lavoro tra la pubblicistica ”riservata” se non proprio d’élite, potendola far rientrare nel filone delle storie familiari, da un lato e dall’altro, tra le autobiografie autentiche, che non si presentano, almeno in provincia di Lecce, particolarmente sviluppate, al contrario di quelle “travestite” che proliferano abbondanti.
Fin qui si rimane nell’ordinario, ma scendendo sul piano dei contenuti per lo più espliciti, Capodanno a Shiraz è un racconto senza storia, se per questa si intende una sequenza di fatti in senso cronologico. Quello di Rossella potrebbe farsi rientrare nell’anistoria, ovvero in una struttura narrativa in cui la variabile tempo viene meno, per cui personaggi e fatti si muovono in maniera indipendente rispetto allo spazio-tempo.
In verità, questa operazione anistorica non è una novità nell’opera di Rossella Maggio, permeando infatti quasi tutta la sua produzione, ma questa volta a Neviano, tale caratteristica si è mostrata con forza, mettendo in luce un pensiero d’avanguardia della Nostra Maggio, che supera la cultura corrente legata al pensiero illuministico, oggi decisamente superato. Il relativismo, ma tutta la fisica quantistica, da un lato, e dall’altro gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, della robotica e dall’ingegneria genetica, hanno di fatto aperto le porte ad una nuova Civiltà, che mostra già i suoi segni, sebbene a livello embrionale, e dove l’impostazione delle idee della Maggio consentono proiezioni e speculazioni di tutto rilievo in tale direzione. Potrebbe dirsi che Rossella ha e propone un modo di pensare e di porsi rispetto alla realtà, dei tempi che stanno per venire
Al di là di ciò, Capodanno a Shiraz narra di un viaggio di qualche anno fa in Iran dei cugini di Rossella, realizzato per trascorrere buona parte delle feste di fine anno, dove varie circostanze rendono questa esperienza unica, appassionante, che tiene col fiato sospeso fino alla conclusione.
L’abbrivo alla serata, che vedeva un parterre folto e molto qualificato, anche sotto il profilo istituzionale, è stato dato dalla padrona di casa, Paola Carrozzini. È seguita una lunga e molto interessante premessa della Dall’Oco, che con pregiato e spiccato aplomb universitario, ha appassionato gli astanti, riuscendo infatti a toccare molti dei punti nevralgici delle sensibilità dei presenti. Sicché, dopo, il “botta e risposta” con Rossella.
La presentazione è stata chiusa dal padrone di casa, Salvatore Mastria, che ringraziando per il gradevole momento culturale, ha donato delle splendide orchidee alle sue protagoniste ed ha invitato tutti a bordo piscina per un cocktail e per ascoltare della buona musica, dando così compimento a questo frangente di un agosto salentino come sempre ricco di novità ed emozioni.
E per concludere, va evidenziato che quella del Casale dei Mastria a Neviano non è stata una proiezione episodica della Maggio, ma solo l’inizio di una lunga serie di presentazioni nel Salento, e non solo, di cui la prossima sarà giovedì 8 settembre presso la Feltrinelli di Lecce.
Mauro Ragosta
Complimenti! Anna Giulia
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