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sabato 15 giugno 2024

Saper Fotografare (parte quindicesima) - La gestione dei colori: il Bianco – di Mauro Ragosta

 

            Nella prospettiva moderna e contemporanea la principale missione dell’Arte, e di qui anche della fotografia, pare essere quella di suscitare emozione, scuotimento dei sensi, turbamento dell’anima. E questo è vero, ma mai deve essere confuso con l’uso semplicistico dei colori. Certamente, le sensibilità elementari, quelle che fanno capo ad un livello culturale di non grande rilievo, l’impatto cromatico puro genera la “famosa emozione”. E qui una persona semplice rimane attratta da abbinamenti di cromie sgargianti, magari, rosso, blu e verde, o giallo, bianco e oro, e via dicendo… L’attento osservatore, ad esempio, verifica con facilità, che gli accostamenti cromatici nei supermercati, vengono realizzati, infatti, per “turbare” e invogliare all’acquisto l’avventore.

            Per converso, un soggetto evoluto ed esigente se da un lato rimane “abbagliato” dai giochi di colore di un’immagine, dall’altra in questi “legge e vede” una quantità di informazioni, crescente e proporzionale al suo livello culturale. Ed ecco che, l’artista come il fotografo, sì devono produrre opere tecnicamente valide, ma questo è del tutto insufficiente, soprattutto oggi. L’artista, come il fotografo, prima di tutto, deve essere persona colta, e il suo valore, in molti casi, sarà determinato proprio dal suo spessore culturale, perché questo trasuderà in ogni sua opera e in tutti i particolari di questa…riuscendo così a cogliere e “colpire”, anche l’osservatore più esigente e smaliziato.

            Premessa questa, doverosa e a Noi gradita, ché segue le richieste di uno dei Nostri lettori: sulla scorta del precedente intervento (parte quattordicesima di questa rubrica) ne sollecita un altro con riferimento all’uso del colore Bianco, sia nella prospettiva più meramente tecnica sia nei risvolti di significato e simbolici. Sicché, in questo pezzo ci si soffermerà sulla gestione del Bianco, non mancando, parallelamente, di tracciare nel prossimo appuntamento una tavola sul Nero.

            In fotografia, le riprese del Bianco come del Nero, un tempo costituivano dei grandi problemi e una grande destrezza tecnica per risolverli. E tutto questo non solo nelle fasi di scatto, ma anche di quelle di sviluppo e di stampa. Oggi, gran parte degli accorgimenti e delle accortezze tecniche sono ampiamente superate, inutili dunque, per via degli sviluppi della tecnologia. Tuttavia, vale la pena soffermarsi su una questione ancora molto attuale e di particolare rilievo e interesse, ovvero quella connessa alla dominante.

            Si sa il Bianco puro è tecnicamente un’utopia, sicché qualsiasi Bianco in fase di ripresa e di stampa presenta sempre delle dominanti. In altre parole, un abito, come un oggetto come un luogo di color bianco nelle risultanze dell’immagine derivante dallo scatto, avrà, anche se minima, una dominante, che potrà tendere a tonalità fredde, come il blu, o tonalità calde come il rosso o il verde. Ovviamente, gli effetti della dominante nella percezione dell’osservatore saranno completamente diversi, in riferimento al tipo. È noto che i colori freddi come anche le relative dominanti nel Bianco tendono a sviluppare aspetti più mentali, spirituali nell’osservazione dell’opera, rispetto ai toni e alle dominanti calde, che richiamano in buona sostanza quelli più passionali dell’esistenza, e ciò a trecentosessanta gradi.

            Ed ecco che, un Bianco con dominanti fredde deve essere usato o prodotto quando si realizza una foto prevalentemente intellettuale o di forte richiamo ai rigori della mente, mentre le tonalità calde del Bianco vanno usate per immagini più coinvolgenti, o i cui contenuti richiamano questioni più “di Vita”. Certamente, di ciò non se ne può fare una regola, ma si reputa che quanto sottolineato sia un buon punto di partenza per darsi delle regole nell’impostare il Bianco in un’immagine.

            Nelle prospettive di senso e simboliche, il Bianco è di fatto il colore del “tutto possibile!”. Fino agli anni ’60 del secolo scorso, di Bianco venivano vestiti i malati di mente, e nella Nostra terra, le famose tarantate. Ma il color Bianco è di fatto anche il colore dell’ingenuità nonché della purezza, e le due qualità ovviamente non vanno confuse. L’ingenuità è qualità di chi ha una visione monotematica della Realtà, che manca di un’articolazione. La purezza invece, attiene all’integralità del soggetto o dell’oggetto. Ad esempio, nei processi iniziatici, chi a questi vi accede viene definito candidato, candido, puro dunque, ovvero totalmente preparato ad accogliere…integrale, dunque… E le persone che si sono purificate, vestono di Bianco…

In tale direzione, ma sul versante dell’integralità, non è un caso che i Cavalieri Templari, come anche i Cavalieri Teutonici vestivano di Bianco, indicando ciò la purezza e la totale dedizione e preparazione alla loro missione…

Ancora sul piano simbolico, va evidenziato che il Bianco è colore che restituisce tutta la luce su di esso inviata, al contrario del Nero, che invece assorbe e trattine. Sicché, in tale accezzione il Bianco è il colore che ricambia tutta la luce-energia che gli si invia, è il colore della risposta, è il simbolo del rimbalzo...dove "tanto gli dai e tanto ti restituisce", al contrario del Nero, che lo si interroga, ma non risponde, trattenendo tutto ciò che gli si chiede e invia.....

Per quanto riguarda gli sfondi di color Bianco, invece, si tratteranno nelle prossime parti di questa Rubrica, congiuntamente con quelli di color Nero, poiché il loro uso è fortemente correlato, legato cioè da sensi di interdipendenza.

Va da sé che molto altro v’è da evidenziare su tale argomento, ma lo strumento giornalistico on line, nella prospettiva dell’efficienza, non consente lunghe dissertazioni. Pertanto, quanto qui marcato deve considerarsi solo da stimolo per avviare ulteriori e utili approfondimenti, secondo ovviamente la propria sensibilità e il proprio desiderio.

E chiudiamo qui, ringraziando i lettori che ci hanno sollecitato per questo ulteriore appuntamento di Saper Fotografare, ricordando che la nostra Rubrica è sensibile ad ogni tipo di suggerimento con riferimento al tema trattato, non mancando di accogliere anche interventi personali particolarmente strutturati e di interesse generale.

           

 Mauro Ragosta          


2 commenti:

  1. Molto interessante la la vostra conversazione ed i concetti.. Mi piace. Grazie

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    1. Ma si figuri.........grazie a lei.....e per quel che mi riguarda non sarei dispisaciuto se avanzasse ipotesi di dissertazione, ovviamente inmerito alla Rubrica.

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