Appare difficile oggi, per l’uomo comune, presidiare una coscienza e una consapevolezza robuste e da qui un’identità forte. Viviamo in un Mondo in cui troppe sono le esperienze e le informazioni da elaborare e metabolizzare, in una prospettiva che si tramuti in azione matura e saggia. E ciò a tal punto che per molti la vita si trasforma in una baraonda indistinta e indistinguibile. La nostra sovente si disvela, infatti, come un’esistenza simile ad un treno in corsa, incapace di arrestare il suo moto, mentre dal finestrino non si osserva più il paesaggio, che a causa della velocità giunge come una serie di strisce tutte uguali.
Sicché, non appare fuor di luogo intrattenersi su una riflessione che tenta di dare un contributo ad una visione un po’ più chiara della nostra esistenza e del Mondo nel quale essa è calata e di esso si nutre. In genere, si ha una visione unitaria e indistinta del Mondo, del nostro Mondo, ma di fatto non è così, talché il nostro agire sovente si presenta inadeguato, generando ansie di varia natura.
Qui ci si soffermerà su una possibile grande partizione del nostro Mondo, che può e forse deve essere visto come l’intersezione di tre Mondi tecnicamente distinti, i quali tuttavia reciprocamente si influenzano. E questo perché si devono distinguere le relative Realtà, tutte differenti tra loro, dove ciascuna richiede un atteggiamento sostanzialmente diverso, nonché un adeguato pensiero e uno specifico adattamento. Va da sé che è indispensabile precisare che i tre Mondi, nella visione qui proposta, sono tra loro “geneticamente” collegati, sebbene abbiano dei distinguo di primo livello ed esistenze autonome in maniera significativa.
Il Primo Mondo, il “mondo padre” o per chi preferisce il “mondo madre”, è quello fisico, la cui percezione dipende dall’elaborazione dei cinque sensi. È il Mondo originario.
Il Secondo Mondo, il “mondo figlio o figlia”, è quello derivante dalla scrittura e dalla pittura. Nasce con i graffiti e le pitture preistoriche, prima, e con la scrittura cuneiforme, poi. In sostanza ha origine tra il 30.000 e il 4.000 a.c. E’ un Mondo che privilegia solo due sensi: la vista e il tatto, a volte l’olfatto. Esso è principalmente una rappresentazione possibile del Primo Mondo, che include ovviamente anche il Mondo Onirico. Quello che il Secondo Mondo illustra in effetti attiene ad una Realtà derivata, perché la Realtà Prima riguarda sempre e solo il Primo Mondo, quello dei cinque sensi.
Sicché abbiamo una Realtà, che va definita “Prima”, e una Realtà Derivata, che va definita “Seconda”.
Con le recenti invenzioni del Cinema, della Radio, della Televisione e del Computer si entra nel Terzo Mondo. È un Mondo ancora a due sensi: la vista, l’udito e, a differenza del Secondo, permette tuttavia, quando previsto e consentito, l’interazione tramite la parola, scritta e orale. Il Terzo Mondo narra oggi prevalentemente del Primo e del Secondo Mondo.
In tutto questo, deve apparire chiaro che quelle del Secondo e Terzo Mondo sono Realtà derivate, sono delle narrazioni possibili del Primo Mondo. Sicché la Realtà stricto sensu, rimane solo quella legata ai cinque sensi, essendo le altre sempre parziali e provvisorie.
Qui si avverte che con riferimento alla musica, si procederà ad una dissertazione a parte, e ciò anche per quanto riguarda le attività scientifiche, eminentemente deputate a trasformare la Realtà Prima e l’Uomo stesso, le quali si avvalgono dei due Mondi derivati, quali agenzie della propria attività: è lo stesso rapporto che corre tra lo scrittore e la carta su cui scrive, la quale è solo mezzo per specchiarsi e consentire la propria trasformazione.
Quanto evidenziato deve essere molto chiaro soprattutto quando si affronta il mondo delle relazioni. Un conto è una relazione fisica, in presenza, un conto sono le relazioni mediate dal telefono o sui social, ad esempio. Va compreso, infatti, che la realtà dei social è qualcosa che ha dinamiche e morfologia differenti rispetto alla realtà in presenza. Stessa considerazione vale nel caso contrario.
In conclusione, bisogna avere sempre presente in quale Mondo si sta interagendo e vivendo e quali sono le caratteristiche di ciascun Mondo, avendo sempre presente che ognuno di essi ha obiettivi e strategie proprie, le quali, in linea di massima, non sono trasportabili se non in via episodica ed eccezionale. Insomma, un bel libro, magari un ottimo romanzo, un bel film, come una chat sono qualcosa che difficilmente potranno trasferirsi e realizzarsi nel Primo Mondo, rimanendo infatti, accessibile solo fisicamente e in presenza, secondo le sue leggi. E da qui, a voi i necessari corollari per quanto attiene la politica, l’economia e la cronaca, come sta a voi decidere quanta parte della vostra vita dedicare a ciascun Mondo, conservando tutti e tre una dignità e presentando ciascuno di essi, non solo particolari pericoli, ma anche specifici piaceri, tutti ovviamente diversi e distinti.
Mauro Ragosta
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