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venerdì 11 marzo 2022

Recensione n°22: Caterina Gerardi d’élite… per gli amici – di Mauro Ragosta

      

      È un fenomeno molto limitato, soprattutto a Lecce e dintorni, quello ascrivibile a pubblicazioni “riservate” per pochi intimi, spesso per amici o familiari. In Italia, da più di tre lustri va molto di moda pubblicare, almeno nell’upper class, la storia della propria famiglia o diari personali, spesso corredati da considerazioni di ampio spettro, da donare al proprio entourage in occasioni e per l’occasione di feste private o ricorrenze religiose o civili. Non poche volte si pubblicano in tiratura limitata anche calendari o book fotografici con un tema gradito a quei pochi che li riceveranno. In tale direzione, a Lecce sono andate molto di moda, almeno sino a dieci anni fa, le storie dei capitani d’industria locali, di famose imprese salentine, fenomeno questo oggi molto più sbiadito

            È in questo relativamente ampio e riservato contesto che si colloca la “pubblicazione” in onore di Caterina Gerardi, nota fotografa, prima, e dopo anche film-maker, di origini leccesi, che partendo dal capoluogo salentino ha saputo far conoscere e apprezzare le sue immagini a livello nazionale ed internazionale. Un volume edito l’anno scorso in aprile e targato AnimaMundi, di cui ancora oggi se ne parla nella cerchia di Caterina, ma anche oltre. E proprio per questo -e non perché anche chi scrive ha dato un contributo alla realizzazione del prezioso lavoro- Maison Ragosta ha deciso di prenderlo in considerazione nelle sue recensioni.

            In effetti, il libro in onore di Caterina Gerardi mette in luce non solo gli avamposti della cultura leccese, ma anche alcuni dei suoi aspetti specifici e poco noti. Ma andiamo per ordine e partiamo dalla genesi di questo lavoro, che si presenta del tutto singolare.

            Tra i primi anni ’90 sino al 2010, Caterina ogni anno organizzava una grande festa nella sua casa leccese la sera di attesa della “visita della Befana”. Festa, a mano a mano che gli anni passavano, molto attesa dagli ospiti abituali, ma anche da quelli estemporanei, in virtù del “gran parlare” di quest’occasione in casa Gerardi, durante tutto l’anno.

            L’appuntamento “gerardiano”, per vari motivi, viene sospeso intorno al 2010, come è stato accennato, e Caterina qualche anno dopo, invita i suoi amici, quelli stabili ovviamente, per la festa del suo ottantesimo compleanno, che doveva svolgersi in novembre del 2020, con la promessa che per l’occasione avrebbe donato loro un CD-video con una sintesi di tutte le “Befane” trascorse assieme. Caso vuole che in novembre del 2020 si è tutti in lookdown: la festa “salta”, ma Caterina, parafrasando colei che ha redatto la prefazione del libro (Rossella Simone) “gioca al rilancio”, per chi scrive “raddoppia la posta in gioco”.

            E così, Caterina, mentre da un lato rinvia la festa per il suo ottantesimo, dall’altra invita gli amici intimi, e via via, col tempo, coloro che in qualche modo si sono intersecati con lei in maniera significativa, a scrivere qualcosa sulla oramai famosissima ricorrenza della Befana in casa Gerardi o, per altro verso, sull’amicizia intercorsa con lei. Il tutto sarebbe stato raccolto in un cahier che avrebbe donato quando sarebbe stato possibile festeggiare tutti assieme il suo ottantesimo compleanno. La risposta al rilancio è corale e massiccia, a tal punto che si presenta necessaria la pubblicazione di un vero e proprio libro. Così nasce il volume in omaggio a Caterina Gerardi, che verrà distribuito poi, tra maggio e dicembre del 2021, non mancando nel mezzo la oramai tanto attesa festa, che si tiene in luglio dell'anno scorso, per l'appunto.

            Ora, che Caterina negli ultimi tre lustri abbia raggiunto l’apice del successo e della notorietà nel mondo della fotografia e della cultura in genere, non spiega la mole dei contributi di amici e conoscenti, che sfiorano i cento e danno vita ad un volume di ben oltre duecento pagine. Peraltro, ognuno di questi appare subito di buon livello e tutti particolarmente interessanti, mostrandoci Caterina nella storia e nei suoi aspetti, a volte inediti e conosciuti solo da pochi. Ma non basta…

            Neanche il carattere della Nostra riesce a dare adeguate spiegazioni su questo speciale volume così condiviso e sentito. E poi, che Caterina sia donna estrosa, ricolma di creatività e buon gusto, assieme a una capacità conviviale non comune non danno una soluzione. È vero, lei è sempre accomodante, anche quando è vistosamente contrariata, ma ciò non ci dice sulla grande e corale risposta di amici vicini e lontani.

            Qualche indizio sulla questione viene dall’analisi dei vari contributi, che lasciano intravedere che Caterina sembra essere un punto fermo in una società convulsa e caotica, perché in continuo cambiamento, un cambiamento senza sosta. E qui, lei appare come una sorta di totem, che allo stesso tempo è anche uno speciale minimo comune denominatore nel quale molta gente si rispecchia e identifica, ovviamente per alcuni aspetti, forse quelli che garantiscono una vita sociale piena, appagante e ricca, la cui ricetta sembra un po’ a tutti quella segreta della nonna, che di sicuro Caterina possiede.

 

Mauro Ragosta

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