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mercoledì 24 marzo 2021

La Scienza e la Medicina? Solo opinioni e nulla più? - di Mauro Ragosta

  

            E così anche la Scienza e la Medicina sono state palesemente ridotte ad opinione, come è giusto che sia, dal momento che ambedue rappresentano delle possibilità di interpretazione e gestione della Realtà. Proprio la questione Coronavirus ha disvelato con forza che esistono una Scienza e una Medicina di Regime ed una Scienza ed una Medicina non di Regime. Insomma, due possibilità, due proiezioni, dove la prima è imposta e l’altra è relegata, per così dire, o come al solito, al ruolo di “opposizione”. Certamente, molti studiosi si stanno impegnando per formulare un’accettabile “Teoria del Tutto”, ma rimaniamo pur sempre a livello di teoria: la Realtà e la pratica, come l’implementazione sono, ovviamente, altre cose.

            Partendo da ciò, è più che evidente che siamo in un Sistema che impone una delle possibili interpretazioni della Realtà e dunque del Coronavirus, tracimando ogni principio democratico, che rimane, forse come sempre lo è stato, un fatto puramente amministrativo-contabile: insomma una pratica fatta solo di carte e parole, per il resto….come del resto ben messo in evidenza in tutta la manualistica accademica.

            La questione veramente strana, se non comica, è che fino all’altro ieri il Capitalismo brandeggiava tutte le teorie e le opinioni legate alle famose determinazioni del “grande” Einstein, che ora pare essere caduto in disgrazia. E così dal Relativismo in tutte le salse siamo passati all’Assolutismo, e da qui al poliziesco.

            Le poche persone libere che pensano, lasciando da parte la visione popolare che vive di certezze e possibilità di perfezioni, sanno che ogni azione comporta delle controindicazioni, degli effetti indesiderati. Ora, qui ci si chiede, ed è lecito: il “Governo” ha avvertito e declinato i danni che derivano dallo stato d’emergenza e dalla sua applicazione? Quali le controindicazioni? Non certo saranno tutti benefici! Ma su questo si tace e si dà spazio agli strilloni professionisti (probabilmente anche ben pagati) che incutono terrore. A ciò si aggiunga il “Coro della Chiesa” per il quale su qualsiasi Media ci si sintonizzi non v’è pace, dovendo subire le statistiche del Coronavirus.

            In tutto questo, il “Governo” ha pensato di indagare ed illustrare che tipo di dinamica hanno avuto le malattie mentali, il consumo degli psicofarmaci in questo periodo, Tempo del Coronavirus? Al riguardo, su Internet pare veramente eroico riuscire a trovare uno straccio di statistica, in una prospettiva storica. Motivo per il quale, nulla si sa quanto stia reggendo il popolo italiano allo stress del bombardamento da Coronavirus. E in tale direzione, si chiede ancora al “Governo”: come dovremmo considerare l’ammontare delle multe, che sfiorano il guadagno di un mese di un lavoratore? Che tipo di punizione si vuole infierire? Ridurre alla fame il trasgressore? Ecco, diamogli pure qualche frustata, e così stiamo veramente a posto.

            Essendo, dunque, la grande questione del Coronavirus un argomento legato eminentemente al mondo delle opinioni, qualcuno si aspetterà che illustriamo gli interessi legati all’uso di una o l’altra prospettiva, ovviamente opinabile. Non sarà così. Sappiamo solo che la grande intuizione di Einstein ha condotto al Relativismo, e che declinata in tutte le salse si pone alla base del Consumismo e dunque di un certo Sistema, il quale ha governato sino ad oggi. Oggi si cambia. Se prima era tutto relativo, oggi viviamo nel mondo delle certezze che il “Governo” ha imposto.

            Ora dove tutto ciò porterà, pochi lo sanno. E però tutto quello che si vede è che in Italia vi è stata un’accelerazione importante nell’uso dell’informatica in tutti gli aspetti dell’esistenza del cittadino comune. E così il “Governo” ha prodotto, in breve termine, un popolo fortemente informatizzato. In altre parole, siamo stati violentemente strappati dalla Realtà per accedere in una dimensione lontana da questa, e che peraltro non conosciamo, nella quale siamo, come si dice a Lecce “li ciucci a 'mienzu li sueni”, tra le altre con delle possibilità di difesa e resistenza ai soprusi quasi inesistente…….  

Mauro Ragosta

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