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martedì 19 marzo 2019

Ritratto foto-letteraio n°1: Giovanna Ciracì - di Mauro Ragosta


            

            






             Con Giovanna Ciracì si apre la serie di ritratti foto-letterari di Maison Ragosta, che puntano a declinare i più noti personaggi del mondo culturale salentino in una prospettiva sintetica, quasi iconica, al fine di offrire agli ospiti di Maison Ragosta, appunto, i colori principali di questo caleidoscopio salentino, che negli ultimi dieci anni ha assunto nuovi caratteri e nuovi protagonisti.
            Giovanna, originaria del brindisino, è culturalmente una leccese: nel capoluogo salentino ha compiuto i suoi studi e, successivamente, ha iniziato la sua carriera di giornalista e conduttrice di eventi culturali e musicali. In pochi anni -ha esordito nel 2013- è riuscita ad affermarsi nei migliori circoli culturali del nostro territorio e non solo, ed oggi, si può tranquillamente affermare, è prospicente ad un nuovo tratto della sua carriera, in una prospettiva ascendente.
            Ciò premesso, Giovanna Ciracì è, a tutti gli effetti, una mediatrice ed ha forte il senso dell’equilibrio sia sul palco, sia al caffè con gli amici, sia sul lavoro che nella quotidianità. E da donna esprime in maniera marcata una forte sensualità che accompagna ad una sobria compostezza; è dotata di slanci entusiastici che si sovrappongono ad una forte senso della misura; asseconda e allo stesso tempo domina senza imporsi; ha -per chiudere- una marcata limpidezza che mescola con la riservatezza e i suoi profili enigmatici. Rappresenta, forse, la tipica donna del Sud, che pur non supportando istanze rivoluzionarie sa rapportarsi con l’uomo e in società, in genere, in maniera paritaria, se non proprio far passare, senza dar fastidio, il proprio stile, il proprio punto di vista, la propria visione.
            Dolcezza e forza, luminosità e mistero, quindi, sono le atmosfere che ho voluto riportare in questi scatti, realizzati qualche giorno fa. E si pongono come scacchiera sulla quale si sviluppa la personalità appena tratteggiata di Giovanna. Nelle foto, le forti luci e le forti ombre, i toni a tratti violenti, altri armoniosi esprimono le varie sfaccettature di questa donna, che con un incedere poetico, si potrebbe dire che vola a pelo d’acqua, ma è capace di grandi impennate, virate e picchiate, senza mai infrangersi o scivolare nel mondo del volgare.
            Certamente, se è facile, agile rapportarsi con scioltezza a Giovanna, tuttavia non è semplice ritrarla sia sotto il profilo fotografico sia sotto quello concettuale. Si ha a che fare, infatti, con una personalità complessa e delicata, allo stesso tempo, rispetto alla quale bisogna avere un’attrezzatura culturale non comune. In tale direzione, spero di aver almeno in parte, colpito il segno, con i miei scatti.
In ogni caso, “la Ciracì” è donna che offre al contesto culturale salentino quel contegno e quella dignità che appaiono nuovi, al passo con i tempi, più cittadini e lontani dagli schemi accademici tradizionali, che da sempre hanno caratterizzato il nostro ambiente culturale e che nella prospettiva moderna appaiono alquanto logori e consunti.

Mauro Ragosta

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