Con
Giovanna Ciracì si apre la serie di ritratti foto-letterari di Maison Ragosta,
che puntano a declinare i più noti personaggi del mondo culturale salentino in
una prospettiva sintetica, quasi iconica, al fine di offrire agli ospiti di
Maison Ragosta, appunto, i colori principali di questo caleidoscopio salentino,
che negli ultimi dieci anni ha assunto nuovi caratteri e nuovi protagonisti.
Giovanna,
originaria del brindisino, è culturalmente una leccese: nel capoluogo salentino
ha compiuto i suoi studi e, successivamente, ha iniziato la sua carriera di
giornalista e conduttrice di eventi culturali e musicali. In pochi anni -ha
esordito nel 2013- è riuscita ad affermarsi nei migliori circoli culturali del nostro
territorio e non solo, ed oggi, si può tranquillamente affermare, è prospicente
ad un nuovo tratto della sua carriera, in una prospettiva ascendente.
Ciò
premesso, Giovanna Ciracì è, a tutti gli effetti, una mediatrice ed ha forte il
senso dell’equilibrio sia sul palco, sia al caffè con gli amici, sia sul lavoro
che nella quotidianità. E da donna esprime in maniera marcata una forte
sensualità che accompagna ad una sobria compostezza; è dotata di slanci
entusiastici che si sovrappongono ad una forte senso della misura; asseconda e
allo stesso tempo domina senza imporsi; ha -per chiudere- una marcata limpidezza
che mescola con la riservatezza e i suoi profili enigmatici. Rappresenta,
forse, la tipica donna del Sud, che pur non supportando istanze rivoluzionarie
sa rapportarsi con l’uomo e in società, in genere, in maniera paritaria, se non
proprio far passare, senza dar fastidio, il proprio stile, il proprio punto di
vista, la propria visione.
Dolcezza
e forza, luminosità e mistero, quindi, sono le atmosfere che ho voluto
riportare in questi scatti, realizzati qualche giorno fa. E si pongono come
scacchiera sulla quale si sviluppa la personalità appena tratteggiata di
Giovanna. Nelle foto, le forti luci e le forti ombre, i toni a tratti violenti,
altri armoniosi esprimono le varie sfaccettature di questa donna, che con un
incedere poetico, si potrebbe dire che vola a pelo d’acqua, ma è capace di
grandi impennate, virate e picchiate, senza mai infrangersi o scivolare nel
mondo del volgare.
Certamente,
se è facile, agile rapportarsi con scioltezza a Giovanna, tuttavia non è
semplice ritrarla sia sotto il profilo fotografico sia sotto quello
concettuale. Si ha a che fare, infatti, con una personalità complessa e
delicata, allo stesso tempo, rispetto alla quale bisogna avere un’attrezzatura
culturale non comune. In tale direzione, spero di aver almeno in parte, colpito
il segno, con i miei scatti.
In ogni caso,
“la Ciracì” è donna che offre al contesto culturale salentino quel contegno e
quella dignità che appaiono nuovi, al passo con i tempi, più cittadini e
lontani dagli schemi accademici tradizionali, che da sempre hanno caratterizzato
il nostro ambiente culturale e che nella prospettiva moderna appaiono alquanto logori
e consunti.
Mauro Ragosta
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