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sabato 18 luglio 2020

Post Evento n°12: Ieri sera, Rossella Maggio a Villa Romana - di Mauro Ragosta


Ieri sera, a Lecce presso Villa Romana, un raffinatissimo Cosentino, Salvatore Cosentino, ha presentato per la prima volta l’ultima produzione di Rossella Maggio: Sorelle d’Estate, edito da Caosfera e già nelle migliori librerie del capoluogo salentino e non solo.
            Una presentazione con un forte taglio classico, nel senso che la Nostra e nota autrice, Rossella appunto, è stata per lo più silente. Una modalità ancora in voga fino a circa quindici anni fa, quando solo il critico e presentatore esponeva in tutti i suoi dettagli l’opera autoriale. Una scelta questa di Cosentino, che va ad inserirsi in un quadro ricco e significativo, che mese dopo mese ed anno dopo anno sta componendo con maestria circa le proprie modalità di fare cultura, teatro e letteratura. Senza dubbio lui è uno degli elementi di novità e, allo stesso tempo, innovativo nel Nostro Distretto Culturale, sebbene l’incedere di questo sistema mostri chiari i segni di un ritardo, di un gap accumulato soprattutto negli ultimi tempi, a partire dal Covid-affaire.
            E così il Nostro Cosentino ancora una volta è stato capace di giocare abilmente con le parole e con la Ragione, dissertando sul volume della Maggio e accarezzando quest’ultima, in senso letterario ovviamente. Con gli astanti invece egli si è prodotto in qualcosa di più complesso, esibendo, infatti, esercizi di chiaro-scuro incisivi, profondi, taglienti a tratti, e, nello stesso tempo, assonanti, convergenti, densi di corrispondenze col sentire comune. Brillante, dunque, il nostro Cosentino, che tuttavia non ha mancato di sottolineare criticamente la scelta autoreferenziale della cultura leccese, assolvendo ovviamente il leccese in sé.

            Più nello specifico, Cosentino ha paragonato Sorelle d’Estate ad una opera musicale, di cui Rossella ne è il compositore e il direttore d’orchestra. Un’opera rispetto alla quale egli ha rimarcato più volte che non può non notarsi il sapiente ritmo narrativo che la Maggio ha saputo conferire ed imprimere al suo romanzo. Ma, soprattutto, i contrappunti dell’opera presentano particolare valenza, perché gestiti sì dai flussi automatici di pensieri e parole, rispetto ai quali tuttavia esiste una coscienza e una consapevolezza superiori e di non poco conto. Affermando tutto questo, Cosentino sottolinea, però, la bellezza della Nostra autrice in tutte le prospettive, da quella fisica a quella animica, rispetto alla quale, egli asserisce, Rossella stessa pare esserne dimentica.

            Solo in ultimo, v’è stato un breve intervento della Maggio, che ha tenuto a sottolineare i nuovi e diversi accenti dati al rapporto uomo-donna in quest’ultimo romanzo, rispetto alla produzione precedente, ovviamente. Un rapporto dove la donna appare capace di compiutezze e di produrre sensi e senso, quando invece l’elemento maschile si sostanzia in un incedere più “leggero” e volatile
            Al di là di tutto questo, la serata si è sviluppata in un momento singolare di brio culturale e letterario e assieme di verve mondana. E ciò anche in virtù di una sentita ed accorata partecipazione del pubblico. In tale direzione, il parterre si è presentato ricco di personalità significative del panorama colto e artistico leccese. Proprio per questo, Rossella ha voluto dedicare ad alcune delle personalità presenti, saluti e ringraziamenti speciali. Tra queste vanno sicuramente segnalate il musicista Chirivì, la poetessa Claudia Piccinno, l’attrice e scrittrice Tiziana Buccarella e le pittrici Emma Bortone e Anna Dell'Anna.
            Inutile dire che la location era splendida e tale da conferire alla serata le giuste e meritate atmosfere, godute appieno da tutti i convenuti.

Mauro Ragosta


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