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domenica 12 luglio 2020

Recensione n°12 : “Sorelle d’Estate”, ovvero una Rossella Maggio in crescendo…– di Mauro Ragosta

                                                                                          PH Mauro Ragosta
         
          Seguire l’iter artistico-letterario di uno scrittore contemporaneo è sempre questione emozionante e, allo stesso tempo, in qualche modo tensiva, ansiogena, soprattutto quando egli si produce in un’ascesa continua e sempre più degna di nota e attenzione.
            E’ questo il caso di Rossella Maggio, che dal 2013, anno del suo esordio ufficiale con In Sostanza l’Amore, non ha mai interrotto la sua produzione né deluso i suoi lettori, e con la poesia e sul piano più strettamente narrativo. Una crescita che si pone ed impone con forza nel suo ultimo lavoro, ovvero Sorelle d’Estate, per le edizioni Caosfera, in libreria già in questi giorni. E’ questo, Sorelle d’Estate appunto, il frutto letterario che colloca di fatto Rossella nella fase della maturità, sul piano letterario, ovviamente. Infatti, se nei suoi primi lavori la centratura era posta sulle sue esigenze espressivo-narrative e poetiche, qui, in Sorelle d’Estate, si realizza un magico equilibrio tra il suo amore per la scrittura e le aspettative del lettore, il quale viene briosamente coinvolto nel processo ideativo e letterario. Leggendo Sorelle d’Estate si percepisce chiaramente, infatti, l’esistenza di una liaison, di una sottostante intesa tra Rossella e l’anima di chi legge, come se tra i due vi fosse una sorta di complicità, una comunione nella visione della Realtà, almeno sul piano letterario.
            Ecco, quindi, che con Sorelle d’Estate, Rossella si pone ritta di fronte al suo lettore, in un’assoluta condizione di parità ed in un rapporto del tutto dialogico, teso alla costruzione di qualcosa di appagante per l’anima, per lo spirito, di questi tempi necessari, quale ristoro alle preoccupazioni di una società, la nostra, sempre più competitiva e stravagante.
            In tale direzione, va infatti sottolineato che Sorelle d’Estate narra, in linea generale, della vita nella scuola di un gruppo di insegnanti. Qui non esiste un vero e proprio protagonista, essendo tale proprio il gruppo, nel quale le varie personalità si fondono e confondono. 

Sorelle d’Estate è, infatti, un caleidoscopio di storie in buona sostanza intrecciate tra docenti, discenti e l’universo umano che attorno a questi gravita, dove i primi ovviamente si pongono in posizione totemica, necessaria per la costruzione e l’orientamento della narrazione. E anche se Rossella, questa volta non tratta esplicitamente il suo argomento principe, l’amore appunto, proprio questo è il filo conduttore che se ne deduce leggendo il libro e tirandone le conclusioni. E anche se la Nostra, in Sorelle d’Estate, ha posto l’accento sulla struttura e le dinamiche delle relazioni umane, di fatto, l’amore è l’elemento unificante, il collante più importante nei rapporti umani. Rossella, dunque, in Sorelle d’Estate con maestria declina, sia in chiaro, ma spesso in maniera sottointesa, l’amore in tutti gli episodi del bel volume, mostrandone gli aspetti salienti, peraltro proiettandosi anche in quelli più insospettati e misteriosi. Ma c’è dell’altro!
            Sorelle d’Estate è anche un volume che contribuisce a rivalutare l’opera della scuola e dei docenti, che vengono posti come momento fondante per lo sviluppo cognitivo e civile dell’individuo, in una prospettiva, forse, lontana dalle atmosfere e dalle dinamiche tutte competitive della nostra società. E’ una scuola, quella di Rossella, che educa alla gestione della relazione e non invece al successo, dove l’altro viene visto come ostacolo da superare. Tale aspetto di Sorelle d’Estate si pone come  contenuto ulteriore ed altro di rilievo, collocandosi in maniera derivata rispetto all’amore, ma che dà al testo una valenza di guida alternativa alla costruzione di una visione consumistica e arrivista del mondo e della realtà nella quale siamo oramai costretti a vivere.
            Sul piano stilistico, Sorelle d’Estate è un libro facilmente accessibile. Si legge agilmente, e ciò non tanto per l’utilizzo di un linguaggio semplice e una struttura compositiva lineare, ma soprattutto per il sapiente uso della parola. Rossella, infatti, sebbene ricorra, in Sorelle d’estate, ad un lessico abbordabilissimo, utilizza questo in una prospettiva possibile solo ad uno scrittore che conosce in profondità i significati, ma anche e soprattutto l’esistenza in sé.
            E per concludere, qui va segnalato che quest’ultimo lavoro di Rossella Maggio verrà presentato, per la prima volta, venerdì prossimo, 17 luglio alle ore 19:00, presso Villa Romana a Lecce, da Salvatore Cosentino, noto non solo per le sue performances teatrali, ma anche per le sue qualità di uomo di grande cultura.

Mauro Ragosta
           

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