“Sono fiducioso!” E’ l’affermazione che
corre sulle labbra di molti sapienti. Tuttavia, è poco chiaro l’oggetto dell’essere
fiduciosi, ovvero se in un ripristino delle vecchie condizioni di vita o se
nell’avvento di un nuovo ordine, magari più “efficiente”. E fuori discussione il volume delle vittime, dal
momento che di certo saranno in numero ragguardevole, anche se in termini
relativi il fenomeno coronavirus
rimane e rimarrà molto contenuto e limitato per lo più ad anziani in età
avanzata, che versano in condizioni di salute decisamente precarie, sebbene non
manchino a ciò importanti eccezioni. E tutto questo, a meno che non si è
dell’idea che in ogni caso la morte in quanto tale e per coronavirus e a qualunque età sopraggiunga vada bandita in maniera
assoluta. In tale ipotesi il dispiegarsi della tragedia è sicuro, anche se
fuori da qualsiasi ragionevole ragionamento aderente alla realtà e, assieme,
alla Natura.
Ad ogni modo, il 17 marzo scorso, ma
anche il 24 marzo scorso, Maison Ragosta ha chiesto pareri ai suoi lettori
circa l’attuale condizione in cui versa il Mondo Occidentale, ricevendo molti
spunti di riflessione. E però, per ragioni apparentemente oscure, assenti sono
stati gli interventi dei giovani, soprattutto dei ventenni e dei precari.
Date queste premesse, l’attuale
situazione sociale e politica precedentemente tracciata nella bipartizione tra
Salutisti e Liberali, si mostra molto diversa rispetto ad una settimana fa,
quando questa fu posta all’attenzione del lettore. Dalla parte dei Salutisti la
più evidente modificazione attiene al sistema di comunicazione. Questa fazione
politica che, come s’è messo in luce, privilegia la salute a discapito
dell’economia -ovvero un’impostazione nuova, anzi mai vista prima d’ora per l’Umanità,
la quale sempre ha sacrificato i suoi figli allo sviluppo economico- mostra che
la principale e radicale trasformazione delle sue strategie comunicative di
largo respiro riguarda il come e non i contenuti, che sono sempre gli stessi.
In effetti, tale fazione è passata dagli strilloni, agli strilloni anonimi in
mascherina, ai comunicati ad alto contenuto artistico, poetico e letterario,
realizzati da attori professionisti, che notoriamente presentano capacità
persuasive decisamente importanti. Anche la qualità dei video mandati in onda
sui social è stata di alto profilo.
E’ ragionevole prevedere che da qui a qualche giorno entreranno in campo, da
parte Salutista, i filosofi e gli intellettuali di varia estrazione, che
arricchiranno, articoleranno e consolideranno il campo motivazionale del
cittadino comune.
Da parte Liberale si nota invece una
modificazione strutturale. E’ facilmente verificabile che il volume delle
comunicazioni si è vistosamente ridotto, ma quel che è mandato sui social è di buona assertività, ben
congegnato e di effetto decisamente dirompente. Le idee attorno alle quali i
Liberali si oppongono all’azione di Governo rimangono sempre le stesse, ovvero
l’ipotesi golpista e l’ipotesi affaristica, per lo più agganciate a pratiche di
guerra batteriologica.
E mentre le due fazioni si
fronteggiano, senza mai addivenire ad un confronto diretto, il Governo Conte,
decreto dopo decreto, ha paralizzato completamente la vita di sessanta milioni
di persone. Attualmente, è al vaglio anche il blocco totale dell’industria e di
qualsiasi attività produttiva, ad esclusione di quelle legate all’alimentazione
e alla sanità. In tutto questo, che sta generando angosce profonde e un
drammatico disorientamento nella maggior parte della popolazione, che si è
vista privare di qualsiasi libertà, contro gli elementari principi
costituzionali, in nome dell’emergenza, alcune frange di lavoratori cominciano
ad opporre seria resistenza, come i Metalmeccanici a cui si sommano gli
operatori per la distribuzione di carburante. E se a questi dovessero
aggiungersi anche gli autotrasportatori, la questione per Conte diventerebbe
veramente imbarazzante e, lui e i suoi, dovrebbero fare immediatamente un
vistoso retrofront.
Ad ogni modo, l’economia italiana è
stata messa in ginocchio e lo Stato portato alla bancarotta. A ciò basti fare
due conti anche approssimativi. Il PIL mensile prodotto dall’Italia è
mediamente pari a 150 miliardi di Euro, di cui 75 vanno nelle casse dello
Stato. Ora, si stima che l’operazione Conte abbia bruciato circa 180 miliardi
di PIL e che le entrate dello Stato quest’anno saranno inferiori, con ipotesi
ottimistiche, di circa 90 miliardi. A ciò si aggiunga che il Governo sta
spendendo, senza copertura finanziaria, 50 miliardi di Euro circa, per far
fronte all’emergenza. In totale, il coronavirus,
al momento, sta costando agli italiani circa 140 miliardi di Euro, ovvero circa
2300 euro a testa per mese, pari a 6-8000 euro per famiglia, tra mancati
guadagni e debiti contratti dallo Stato, e che non si sa chi sborserà.
Certamente, al momento, e dall’altra, diventano sempre più numerose le famiglie
in difficoltà economica e monetaria, dove non pochi sono i casi, anche se al
momento isolati, di persone che si ribellano violentemente all’azione di
Governo. Per non far degenerare il contesto, a livello europeo si sta pensando di
immettere nel mercato liquidità senza motivi. Operazione questa che aprirebbe
la strada ad un importante regime inflazionistico. Si tratta di un’ipotesi che
trova una forte opposizione da parte della Germania, dal momento che una buona
parte del debito italiano è detenuta dalle banche tedesche, che in tale ipotesi
vedrebbero decurtarsi dall’oggi al domani i loro crediti, ed in definitiva il
loro potere. Ovviamente, nell’eventualità in cui i tedeschi dovessero dare il
via libera alle operazioni inflazionistiche, bisognerà vedere cosa vogliono in
cambio. (Circa la variante MES, sarà trattata diffusamente al momento
opportuno.)
In tutto questo e per concludere,
l’ipotesi di chi guarda allo scenario complessivo, globale, è quella che, da
parte dei poteri forti, si vuol far transitare il Mondo Occidentale, quello
sviluppato, verso un’altra forma di Civiltà, con paradigmi diversi e non più
basati sui consumi e sulla finanza. Qui, il caso italiano rappresenterebbe il
primo laboratorio di sperimentazione, e farà da battistrada a tutti gli stati a
forte sviluppo economico, dagli USA, al Giappone, alla Cina, alla Russia e
all’Europa. Una Civiltà, quella dei consumi, sostanzialmente giovane, essendo
sorta intorno al 1913 (mitico fu l’esperimento con la Ford T di color nero!), ma di fatto non più funzionale al benessere
collettivo, che fino ad oggi si è fondato quasi esclusivamente sul
materialismo, rispetto al quale mostra alti gradi di assuefazione, presentandosi
dunque irrilevante ed inefficace per un ulteriore sviluppo, inteso ovviamente nell’accezione
più ampia.
Mauro
Ragosta
I poteri forti avrebbero già in mente un chiaro progetto per il mondo occidentale? Solo accogliendo la tesi complottistica di una pandemia pianificata direi... In tal caso, uno degli scopi potrebbe essere il contenimento della popolazione mondiale? Chiedo per un amico :))
RispondiElimina......e perché complottistica? E' una contraddizione in termini la sua, professore: il potere può complottare contro se stesso? A me sembra che tutto, invece, stia andando secondo gli schemi e gli obiettivi fissati tra fine Settecento e inizi Ottocento, le cui documentazioni sono ben note, ma alquanto riservate.......Per concludere, le tesi complottistiche valgono tento quanto quelle salutistiche: nella sostanza sono uguali, ma diverse ai suoi occhi....... professore. Ad ogni modo, sono sempre onorato dei suoi interventi, così stimolanti
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