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venerdì 27 marzo 2020

La Grande Crisi del 2020 (parte quarta): Il Futuro si allontana o si avvicina? – di Mauro Ragosta

          “Sono fiducioso!” E’ l’affermazione che corre sulle labbra di molti sapienti. Tuttavia, è poco chiaro l’oggetto dell’essere fiduciosi, ovvero se in un ripristino delle vecchie condizioni di vita o se nell’avvento di un nuovo ordine, magari più “efficiente”. E fuori discussione il volume delle vittime, dal momento che di certo saranno in numero ragguardevole, anche se in termini relativi il fenomeno coronavirus rimane e rimarrà molto contenuto e limitato per lo più ad anziani in età avanzata, che versano in condizioni di salute decisamente precarie, sebbene non manchino a ciò importanti eccezioni. E tutto questo, a meno che non si è dell’idea che in ogni caso la morte in quanto tale e per coronavirus e a qualunque età sopraggiunga vada bandita in maniera assoluta. In tale ipotesi il dispiegarsi della tragedia è sicuro, anche se fuori da qualsiasi ragionevole ragionamento aderente alla realtà e, assieme, alla Natura.
            Ad ogni modo, il 17 marzo scorso, ma anche il 24 marzo scorso, Maison Ragosta ha chiesto pareri ai suoi lettori circa l’attuale condizione in cui versa il Mondo Occidentale, ricevendo molti spunti di riflessione. E però, per ragioni apparentemente oscure, assenti sono stati gli interventi dei giovani, soprattutto dei ventenni e dei precari.
       Date queste premesse, l’attuale situazione sociale e politica precedentemente tracciata nella bipartizione tra Salutisti e Liberali, si mostra molto diversa rispetto ad una settimana fa, quando questa fu posta all’attenzione del lettore. Dalla parte dei Salutisti la più evidente modificazione attiene al sistema di comunicazione. Questa fazione politica che, come s’è messo in luce, privilegia la salute a discapito dell’economia -ovvero un’impostazione nuova, anzi mai vista prima d’ora per l’Umanità, la quale sempre ha sacrificato i suoi figli allo sviluppo economico- mostra che la principale e radicale trasformazione delle sue strategie comunicative di largo respiro riguarda il come e non i contenuti, che sono sempre gli stessi. In effetti, tale fazione è passata dagli strilloni, agli strilloni anonimi in mascherina, ai comunicati ad alto contenuto artistico, poetico e letterario, realizzati da attori professionisti, che notoriamente presentano capacità persuasive decisamente importanti. Anche la qualità dei video mandati in onda sui social è stata di alto profilo. E’ ragionevole prevedere che da qui a qualche giorno entreranno in campo, da parte Salutista, i filosofi e gli intellettuali di varia estrazione, che arricchiranno, articoleranno e consolideranno il campo motivazionale del cittadino comune.
            Da parte Liberale si nota invece una modificazione strutturale. E’ facilmente verificabile che il volume delle comunicazioni si è vistosamente ridotto, ma quel che è mandato sui social è di buona assertività, ben congegnato e di effetto decisamente dirompente. Le idee attorno alle quali i Liberali si oppongono all’azione di Governo rimangono sempre le stesse, ovvero l’ipotesi golpista e l’ipotesi affaristica, per lo più agganciate a pratiche di guerra batteriologica.
            E mentre le due fazioni si fronteggiano, senza mai addivenire ad un confronto diretto, il Governo Conte, decreto dopo decreto, ha paralizzato completamente la vita di sessanta milioni di persone. Attualmente, è al vaglio anche il blocco totale dell’industria e di qualsiasi attività produttiva, ad esclusione di quelle legate all’alimentazione e alla sanità. In tutto questo, che sta generando angosce profonde e un drammatico disorientamento nella maggior parte della popolazione, che si è vista privare di qualsiasi libertà, contro gli elementari principi costituzionali, in nome dell’emergenza, alcune frange di lavoratori cominciano ad opporre seria resistenza, come i Metalmeccanici a cui si sommano gli operatori per la distribuzione di carburante. E se a questi dovessero aggiungersi anche gli autotrasportatori, la questione per Conte diventerebbe veramente imbarazzante e, lui e i suoi, dovrebbero fare immediatamente un vistoso retrofront.
            Ad ogni modo, l’economia italiana è stata messa in ginocchio e lo Stato portato alla bancarotta. A ciò basti fare due conti anche approssimativi. Il PIL mensile prodotto dall’Italia è mediamente pari a 150 miliardi di Euro, di cui 75 vanno nelle casse dello Stato. Ora, si stima che l’operazione Conte abbia bruciato circa 180 miliardi di PIL e che le entrate dello Stato quest’anno saranno inferiori, con ipotesi ottimistiche, di circa 90 miliardi. A ciò si aggiunga che il Governo sta spendendo, senza copertura finanziaria, 50 miliardi di Euro circa, per far fronte all’emergenza. In totale, il coronavirus, al momento, sta costando agli italiani circa 140 miliardi di Euro, ovvero circa 2300 euro a testa per mese, pari a 6-8000 euro per famiglia, tra mancati guadagni e debiti contratti dallo Stato, e che non si sa chi sborserà. Certamente, al momento, e dall’altra, diventano sempre più numerose le famiglie in difficoltà economica e monetaria, dove non pochi sono i casi, anche se al momento isolati, di persone che si ribellano violentemente all’azione di Governo. Per non far degenerare il contesto, a livello europeo si sta pensando di immettere nel mercato liquidità senza motivi. Operazione questa che aprirebbe la strada ad un importante regime inflazionistico. Si tratta di un’ipotesi che trova una forte opposizione da parte della Germania, dal momento che una buona parte del debito italiano è detenuta dalle banche tedesche, che in tale ipotesi vedrebbero decurtarsi dall’oggi al domani i loro crediti, ed in definitiva il loro potere. Ovviamente, nell’eventualità in cui i tedeschi dovessero dare il via libera alle operazioni inflazionistiche, bisognerà vedere cosa vogliono in cambio. (Circa la variante MES, sarà trattata diffusamente al momento opportuno.)
            In tutto questo e per concludere, l’ipotesi di chi guarda allo scenario complessivo, globale, è quella che, da parte dei poteri forti, si vuol far transitare il Mondo Occidentale, quello sviluppato, verso un’altra forma di Civiltà, con paradigmi diversi e non più basati sui consumi e sulla finanza. Qui, il caso italiano rappresenterebbe il primo laboratorio di sperimentazione, e farà da battistrada a tutti gli stati a forte sviluppo economico, dagli USA, al Giappone, alla Cina, alla Russia e all’Europa. Una Civiltà, quella dei consumi, sostanzialmente giovane, essendo sorta intorno al 1913 (mitico fu l’esperimento con la Ford T di color nero!), ma di fatto non più funzionale al benessere collettivo, che fino ad oggi si è fondato quasi esclusivamente sul materialismo, rispetto al quale mostra alti gradi di assuefazione, presentandosi dunque irrilevante ed inefficace per un ulteriore sviluppo, inteso ovviamente nell’accezione più ampia.

Mauro Ragosta

2 commenti:

  1. I poteri forti avrebbero già in mente un chiaro progetto per il mondo occidentale? Solo accogliendo la tesi complottistica di una pandemia pianificata direi... In tal caso, uno degli scopi potrebbe essere il contenimento della popolazione mondiale? Chiedo per un amico :))

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  2. ......e perché complottistica? E' una contraddizione in termini la sua, professore: il potere può complottare contro se stesso? A me sembra che tutto, invece, stia andando secondo gli schemi e gli obiettivi fissati tra fine Settecento e inizi Ottocento, le cui documentazioni sono ben note, ma alquanto riservate.......Per concludere, le tesi complottistiche valgono tento quanto quelle salutistiche: nella sostanza sono uguali, ma diverse ai suoi occhi....... professore. Ad ogni modo, sono sempre onorato dei suoi interventi, così stimolanti

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