Patrizia Chiriacò, donna tanto dolce e soave quanto energica e determinata, una leccese adottata da Gallipoli, che negli ultimi anni si sta affermando come pittrice, non solo nel Salento, e in una progressione spiccatamente geometrica. Colori tenui e forme sfumate ciò che imprime nei suoi quadri, ma allo stesso tempo, opere queste con una carica energetica ed emotiva, che irrompono nell’animo dell’osservatore, senza dargli la possibilità di capirne i perché di tale forza, di una siffatta possanza e consistenza da rimanere indelebili nell’animo e negli occhi. Di tanto è capace Patrizia Chiriacò.
La conobbi circa due anni fa, in primavera, ai tavolini del bar White a Lecce, per un caffé, e nonostante il mio essere irruento, largo, che tutto richiede, questo rimase inseminato dalle specifiche della sua carica di vita, che nel tempo sono cresciute nel mio animo e nel mio intelletto, sino ai nostri giorni quando le ho chiesto di ritrarla col mio piccolo attrezzo fotografico. Forte è stata la necessità di fissarla in alcuni scatti, di fermarla in alcuni fotogrammi, i quali da sempre sono un punto d’arrivo e un punto di partenza per chi fotografa e per chi viene fotografato. E così, procedendo a passo d’uomo, sono riuscito a realizzare il materiale che qui propongo ai lettori di Maison Ragosta, nella speranza che in qualche maniera questo rilasci le essenze, gli effluvi e le atmosfere della nostra Chiriacò.
Parafrasando Robert Musil, Patrizia è donna “senza qualità”, completa dunque: è moglie, madre, figlia, nonna e, allo stesso tempo, pittrice, frequentatrice di eventi culturali e mondani, attenta operatrice sociale, amica con spiccate capacità relazionali, nelle quali trova sempre le giuste misure e le giuste parole, i giusti sguardi, la migliore postura per ogni occasione.
La nostra Chiriacò è approdata con i suoi pennelli, alle attuali forme espressive, dopo lunghi anni di esercizi, prove, riflessioni, studi. Insomma, un percorso che non sempre è stato facile, soprattutto sotto il profilo intellettivo e negli aspetti esistenziali. Nel suo percorso formativo decisive sono state le influenze di eminenti artisti leccesi, quali Giancarlo Moscara e Oronzo Castelluccio. Molto importante è stata anche la vicinanza ad Ilderosa Laudisa, di cui, negli anni ’80, è stata allieva attenta e sagace.
Sul finire degli anni ’90, Patrizia inizia il suo percorso di docente, lasciando impronte profonde nei suoi allievi e nelle sue allieve, che oggi si cominciano a vedere chiare in certe espressioni artistiche. Ad ogni modo, realizza la sua prima mostra a Gallipoli nel 2006 e nel 2010 espone nella bellissima Galleria dei Due Mari, sempre di Gallipoli. Negli ultimi lustri, in ogni caso, diverse sono state le sue personali, non disdegnando le collettive.
Quest’anno Patrizia ha anche aperto un suo studio a Lecce, dove tra le altre, lavora anche come interior designer. Una vita la sua, in definitiva, che va componendosi in un articolatissimo puzzle, in tutte le prospettive, ovvero quella presente, ma anche quelle passate e future. Ecco, Patrizia è una pittrice che oggi, di certo sa esprimere bene i suoi senti-menti sulla tela, ma è donna che ha anche tanto da raccontare e molto interessanti sono i suoi sogni, le sue proiezioni in avanti, che sempre si producono in qualcosa di luminoso, sebbene in maniera magicamente discreta.
Mauro Ragosta
Molto bello
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