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lunedì 29 aprile 2019

Avvio all'esoterismo (parte quinta): il simbolo del triangolo - di Andrea Antonello Nacci




    Uno dei simboli in assoluto più utilizzato, da solo oppure in composizioni che dalla sua forma traggono l’elemento chiave per la loro interpretazione è quello del Triangolo. E noi, giunti al termine di questa trilogia sui simboli più conosciuti, lo abbiamo scelto, proprio in ragione della sua importanza, come tappa finale di questo tratto del nostro viaggio non troppo immaginario nel mondo dell’Esoterismo, che proseguirà nei prossimi appuntamenti con la trattazione delle principali scuole iniziatiche.
    Sin dalla notte dei tempi, il Triangolo ha rappresentato la perfezione legata al numero tre ed al concetto di Triade. Esso è forse il poligono più osservato e studiato dai grandi filosofi del passato, Pitagora e Talete in testa che, non a caso essendo anche grandi matematici, oltre a scoprirne le relazioni più immanenti dimostrando i numerosi teoremi che tutti abbiamo studiato a scuola almeno nella forma più elementare, ne indagarono a fondo la più intima natura.
    La sua caratteristica di tendere verso l’Alto, puntando ad un mondo Superiore e Spirituale, dimora di quel Dio Inconoscibile e tuttavia presente in ogni cosa, immaginata nel firmamento oppure addirittura oltre il firmamento stesso, la possiamo ritrovare in modo chiarissimo nelle maggiori costruzioni che nei secoli si sono preservate affinchè potessero rendere la loro testimonianza fino a noi, oggi. Dall’Egitto al continente centro e sud Americano, piramidi ed obelischi hanno sempre avuto quella caratteristica forma triangolare, sebbene più o meno ampia alla base a seconda della costruzione, così come triangolari sono tutte le cattedrali gotiche.
   Simbolo Divino, quindi. Ognuna delle antiche Religioni in qualche modo ha presentato, sebbene con caratteristiche via via differenti e dandone interpretazioni proprie, il concetto di Trinità legato all’indissolubile rapporto tra il Dio Padre, generalmente identificato con il Cielo, la Dea Madre, riconosciuta nella Terra ed il Generato dal loro rapporto. Nei primi secoli dopo Cristo, il Cristianesimo ne ha adottato l’idea, rappresentandola nella Santissima Trinità svelata dai Vangeli e consacrata per sempre come l’Idea di Dio per eccellenza.
     Sotto l’aspetto Esoterico ed Alchemico, il Triangolo ha rappresentato il simbolo del Fuoco se con il vertice in alto, dell'acqua se con il vertice in basso mentre il simbolo dell'aria risultava dall'unione del triangolo del fuoco con la base del triangolo dell'acqua e quello dell'elemento terra dall'unione del triangolo dell'acqua con la base del triangolo del fuoco.
    In Massoneria non c'è inoltre alcun simbolo più importante e diffuso del Triangolo. Esso rappresenta la Prima Causa, il Creatore di tutte le cose, l’Uuno ed Indivisibile, che si manifesta in un'infinità di forme ed attributi in questo Universo. Secondo la tradizione Egizia, l'oscurità attraverso cui il candidato all'iniziazione era fatto passare era simbolizzata dalla cazzuola, che è un altro importante simbolo Massonico, rappresentata nel sistema geroglifico, da un triangolo. Il Triangolo Equilatero era considerato la più perfetta delle figure e ciascuno dei suoi lati si riferiva a ciascuno dei tre Regni della Creazione: Animale, Vegetale e Minerale.
     Oggi troviamo il triangolo equilatero nell'Arco Reale, la figura in cui sono sospesi i distintivi degli Ufficiali. Esso rappresnta inoltre, nei gradi Ineffabili, il Sacro Delta, ed ovunque simboleggia il Grande Architetto dell'Universo. Esso viene costantemente esibito come elemento fondamentale delle più importanti cerimonie; i sedili dei Maestri sono disposti in forma triangolare ed aggiungiamo che, quando un Iniziato viene portato per la prima volta nella Luce di una Loggia, la radianza proveniente dalle Luci Minori, disegna anch’essa un Triangolo attorno all'Altare. E come non ricordare infine infine la Squadra ed il Compasso, che formano, intrecciate sulla Luce Maggiore, due Triangoli capovolti e sovrapposti.
     Concludiamo osservando come, oltre quello equilatero, anche il Triangolo Rettangolo meriti attenzione. Tra gli Egizi esso era il simbolo della Natura Universale: la base rappresentava Osiride, Principio Maschile; il cateto perpendicolare, Iside, Principio Femminile, mentre l'ipotenusa rappresentava Horus, il loro Figlio, prodotto dell’unione di entrambi i principii Maschile e Femminile. Questo simbolo fu studiato da Pitagora durante il suo lungo soggiorno in Egitto, che si concretizzò con la scoperta del celebre teorema secondo cui la somma dei quadrati dei due cateti è uguale al quadrato dell’ipotenusa, evidente rappresentazione simbolica di come il prodotto della Sacra Unione tra Osiride ed Iside sia Horus. Ed anche qui ci troviamo davanti ad una figura che è stata poi adottata in Massoneria  per rappresentare il Terzo Grado e che è conosciuta come il Quarantasettesimo Problema di Euclide.

Andrea Antonello Nacci

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