Dopo aver chiarito cosa intendiamo per esoterismo, nella prima parte di
questa rubrica, e aver avviato il percorso parlando sul significato e sulla
funzione dei simboli, nella seconda parte, in questa, la terza, cominciamo ad
analizzare il primo dei tre simboli che proporremo nelle prossime
pubblicazioni. E questo è per l’appunto il serpente, al fine di capire cosa si
nasconda dietro questo simbolo.
Da sempre il Serpente è stato considerato uno dei
simboli di Conoscenza e potere Esoterico dalle culture di tutto il mondo. Esso
viene mostrato più e più volte come una potente Divinità. Il Serpente è
associato all’idea di dualità, sia negativa che positiva anche nel
Cristianesimo, come è mostrato chiaramente nella Bibbia a proposito della
storia di Adamo ed Eva o in quella di Mosè. Lo prendiamo quindi come punto di
partenza per iniziare da qui il nostro percorso attraverso i principali simboli
esoterici.
Una prima caratteristica legata al
simbolo del Serpente è la rinascita/rinnovamento. Questa creatura ha la
capacità di perdere la sua vecchia pelle durante la crescita. Ciò che
simboleggia il distacco metaforico di questa pelle, rappresenta quindi il
rilascio dai vecchi modi di pensare che non funzionano più nelle nostre vite,
mentre la nuova pelle è indice di Rinascita, nuovi inizi e Purificazione. Per
molte culture, il potere del Serpente consiste nella sua rappresentazione
dell'energia vitale. Questa energia rimane avvolta in spire alla base della
nostra spina dorsale e lì rimane dormiente finché non è pronta ad entrare in
azione. Questo movimento, detto della kundalini è l'unione finale tra il
Maschile e il Femminile attraverso il cuore, che rappresenta l'equilibrio
finale.
Nell'antico Egitto, la forma
circolare di un Serpente che inghiottisce la sua coda è stato un segno di
eternità e di unità. Ma che cosa è l’eternità? E’ quel luogo e quel tempo dove
non regnando le illusioni, la vita è sempre la stessa nel suo scorrere ed è
legato più ad uno stato mentale che materiale. Ma riprendendo il nostro simbolo,
questo era conosciuto come "Ouroboros", raffigurazione di un
rettile (talvolta un drago) che si mangia la coda e nel farlo crea un ciclo.
Esso è uno dei simboli dell'eternità, della natura ciclica della vita e di ciò
che dura per sempre, per l’appunto, perché nella fine sta il suo stesso inizio.
Parallelamente, il Serpente è associato anche con l'immortalità e gli dei nelle
epoche del Regno Antico e Medio nella mitologia egizia. In linea di massima
rimaniamo in quanto tracciato per quanto detto sull’eternità. Un Serpente era
raffigurato su tombe mentre trasportava il Faraone nel Cielo, verso la terra
degli Dei. Il Serpente divenne così un fortissimo simbolo di regalità in questo
periodo e apparve anche sul copricapo dei faraoni. Nel periodo del Nuovo Regno,
tuttavia, quando l'Egitto fu invaso e conquistato dagli Hyksos, il Serpente
rappresentò gli invasori e fu quindi considerato una creatura malvagia. Gli
Egiziani credevano anche che il dio Amon potesse trasformarsi in un
Serpente per rigenerarsi e sostenevano che il mondo sotterraneo era sorvegliato
da Nehebkau, un Serpente a due teste che offriva protezione. E qui, cosa
si intende per mondo sotterraneo? Questo è per lo più l’inconscio, la vita
delle passioni, l’indifferenziazione dei sentimenti e delle pulsioni a livello
originario, nelle sue contraddizioni a volte indistinguibili. Inoltre, gli
egizi rappresentavano il dio Apophis come un gigantesco Serpente d'acqua
velenoso incarnazione del Caos. Rimane qui interessante notare anche come gli Ouroboros
si trovano spesso come ornamento anche nella cultura Celtica, a volte con la
coda che forma uno o due otto (il simbolo dell’infinito o anello di
Moebius) prima di entrare nella sua bocca.
Nel resto della mitologia Africana poi, si narra di un Dio che creò il
sole, la luna e in seguito la terra che modellò da un pezzo di argilla. Il Dio
creò anche una serie di gemelli, gli esseri primitivi, chiamati Nummo. I
gemelli erano metà umani e metà Serpenti, il gruppo etnico del Mali e dell'Alto
Volta chiamato Dogon. Gli spiriti ancestrali erano immortali e si dice che
provenissero da un altro pianeta e misericordiosamente combinassero il loro DNA
con gli animali sulla Terra.
Nella mitologia Greca e Romana, il
Serpente simboleggiava uno spirito guardiano e fu inciso su moltissimi altari.
Nel tempio di Atena ad Atene, un Serpente tenuto in una gabbia era ritenuto la
reincarnazione di Erittonio, uno dei primi re dell'antica Grecia. Allo stesso
modo, un Serpente era custodito nel santuario di Apollo, dove era tenuto da una
vergine nuda. Nella mitologia greca, Medusa e altre gorgoni (creature
femminili) avevano zanne affilate e serpenti vivi per capelli. L'associazione
di donne e serpenti si estese anche a Medea, che fu trainata da un carro
guidato da serpenti, così come la dea Serpente minoica che teneva un Serpente
in ciascuna mano.
Un corto bastone intrecciato da due Serpenti, a volte sormontato da un paio
d’ali, inoltre, era conosciuto dai Greci come “Caduceo". Esso era,
ricordiamolo, il simbolo di Ermes, dio del commercio e non, come spesso viene
scambiato, il forse più celebre "Bastone di Asclepio". Quest’ultimo,
di contro, presenta un solo Serpente avvolto in spire ed è il simbolo delle
arti della Medicina e della Farmacologia. Il bastone di Asclepio può essere
letto come simbolo di vita e salute ed anche nelle arti funerarie si trova di
solito su tombe appartenenti a persone legate al mondo della medicina. Appare
facile ritenere qui che la connessione del Serpente con la medicina sia
collegata ovviamente al suo veleno.
Nella Cultura Ebraico Cristiana
infine, oltre all’episodio del Serpente nel Giardino dell'Eden, che avvolge le
sue spire attorno all'albero della vita e tenta Eva ed Adamo, ricordiamo che
nelle prime versioni dell'Antico Testamento, si fa riferimento agli antenati di
un dio Serpente, anche se i riferimenti sono stati successivamente eliminati o
interpretati come meramente allegorici attraverso numerose traduzioni ed
adattamenti. I Serpenti erano certamente associati a Mosè, il quale fu
incaricato da Dio stesso di farne un idolo che guariva coloro che erano stati
morsi da rettili velenosi al solo guardarlo. Ci si riferisce anche al bastone
di Mosè come avente poteri magici, potendosi trasformare proprio in un Serpente
per tornare nuovamente nuovamente allo stato iniziale, a seconda delle
circostanze. Successivamente, nell’iconografia Neotestamentaria, l’immagine
della Vergine Maria che cammina su di un Serpente ha avuto una diffisione
immensa, anche attraverso il testo di invocazioni e preghiere. Di conseguenza,
nell'arte Cristiana la Vergine viene spesso raffigurata mentre schiaccia la
testa di un Serpente in cima a un globo che simboleggia la terra. Il tema dei
personaggi cristiani che si oppongono al Serpente ci è familiare, ma forse è
meno noto il perché si tratti proprio della Madre di Cristo in particolare. La
risposta sta nell'Astrologia che è segretamente scritta nei testi Biblici,
esattamente come avviene per lo Sciamanesimo. Nelle prime ore della mattina di
Natale infatti, nell'emisfero settentrionale, è proprio la costellazione della
Vergine a sorgere al di sopra dell'orizzonte orientale, dove simbolicamente dà
alla luce il Sole. Seguendo il suo cammino sull'orizzonte si individua
facilmente la “testa” del Serpente dell’omonima costellazione. La simbologia
Astrologica è qui dunque molto chiara; la Vergine si innalza sopra la terra e
fa un passo sulla testa del Serpente mentre si prepara a dare alla luce suo
Figlio.
E chiudiamo infine ricordando
come, sebbene l'immagine di un Serpente su di una croce venga considerata il
simbolo dell'ultima tentazione di Cristo (la conoscenza) qualora esso abbia
anche ali staccate e sia cinto di una corona, ciò faccia riferimento più
facilmente alla croce di Flamel, alchimista Francese vissuto a cavallo dei secoli
XIV e XV, che in Alchimia rappresenta invece la "fissazione del
volatile" e può quindi riferirsi maggiormente a quegli Alchimisti che
avessero tentato la trasmutazione umana.
Andrea Antonello Nacci
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