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lunedì 1 luglio 2019

Post-evento n°3 – Copertino: un altro centro dalle "scuderie" di Ivan Raganato – di Mauro Ragosta



Ieri sera, domenica 30 giugno, presso Scena Muta a Copertino, la prima di Suo Malgrado C’era, una piece teatrale tratta dal riadattamento di Feu la Mére de Madame (1908) di Georges Feydeau. Una sala traboccante di pubblico, a tratti anche molto qualificato, per quattro attori delle “scuderie” di Ivan Raganato, ovvero Maria Antonietta Vacca, Luca Trevisi, Francesco Buccarella e Carmen Leo, che magistralmente, nella formula 2+2 -due protagonisti e due spalle- hanno saputo tenere in pugno, con una cadenza stretta ed incalzante, l’attenzione degli astanti.
 
Il tutto è ruotato attorno ai dialoghi in un interno parigino tra Ivonne (Maria Antonietta Vacca) e suo marito Luciano (Francesco Buccarella), assistiti da due domestici, ovvero Annette (Carmen Leo) e Giuseppe (Luca Trevisi). Qui, fraintendimenti, manie ed isterie di coppia si sono susseguite e sovrapposte, tra raffinate ironie e colpi di scena a ripetizione, tutti esilaranti in una sinfonia di sapienti e rapidi passaggi. E così, alla fine, applausi sentiti e scroscianti, applausi partecipati, applausi appassionati di un pubblico soddisfatto per una serata teatrale entusiasmante e piena.

Una serata, quella da Scena Muta a Copertino, fatta in economia, ma dalla resa artistica di gran livello. E questa pare essere una delle peculiarità della compagnia di Ivan Raganato, per la quale non è azzardato affermare che essa si collochi certamente tra le più interessanti realtà teatrali del nostro territorio e che contribuisce in maniera significativa a porre Copertino come laboratorio artistico di spicco e primaria rilevanza nel Salento.
In ogni caso, con riferimento a ieri, sicuramente bravi e professionali sono stati Francesco Buccarella e Luca Trevisi, che hanno messo in luce una consumata esperienza teatrale e attitudini non comuni. L’attorialità di Maria Antonietta Vacca, poi, sempre fatta di rare capacità di immedesimazione e straniazione, impegno e passione, è stata superba. E tuttavia, ieri, lei non si è distinta per questo, ma per la sua abilità di imprimere e infondere il ritmo, sempre alto, di tutta la recitazione. In tale direzione viene da pensare a lei come ad un Freddie Mercury del teatro salentino. Ed infine, serata miliare per Carmen Leo, che tutto ha lasciato intravedere, tranne il fatto che fosse una debuttante. E proprio a lei va il Nostro migliore augurio ed incoraggiamento per un lungo e luminoso percorso teatrale.

Mauro Ragosta

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