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lunedì 11 novembre 2019

Post-evento n°9 - Ieri sera a Copertino: Ivan Raganato-Maria Antonietta Vacca, coppia teatrale imbattibile – di Mauro Ragosta



          

       D’emblée, prima di entrare nel merito della serata di ieri, domenica 10 novembre, presso Scena Muta a Copertino, per la pièce “Ugo”, scritta dalla nota quanto acuta, Carla Vistarini (peraltro nel parterre), v’è da chiedersi se, oggi, l’attorialità industrializzata, l’attoriosità di un interprete, insomma, sia “cosa buona e giusta”, oppure è necessario andare oltre. In altre parole, oggi è da avallare il fatto che l’interprete teatrale debba superare l’attore standard, ovvero “non puzzi di teatro” o bisogna rimanere ancorati ai canoni teatrali e, semmai, trascenderli pur non negandoli?

         Ieri sera, nella grande sala di Scena Muta, tutto sembrava, tranne di essere a teatro, dove, quasi sempre, è netta la sensazione di separazione tra pubblico ed attori. Dalle ore 09:10, e cioè da quando si è aperto il sipario, le luci hanno illuminato la scena ed è apparso, solo, Ivan Raganato, s’è percepita subito un’atmosfera di immedesimazione totale, e pubblico e attori hanno vissuto all’unisono e da protagonisti la storia tracciata dalla brava Vistarini. Se si dovessero esprimere le coordinate di ieri sera da Scena Muta per “Ugo” con la retorica pittorica, ecco ieri sera si era in presenza di un’opera iperrealista. Tutti, credo, abbiamo sentito e “toccato” il cuore e il pathos dell’autrice e dei suoi personaggi. Si era, va la pena sottolineare, all’esatto opposto delle performances di Carmelo Bene, che sempre ha esasperato, ha forzato oltre misura l’attorialità, che diventava qualcosa d’altro, di unico, a se stante in scena, monadico nella sua dinamica. E da qui, ci si potrebbe chiedere: ma è vero poi che gli opposti, ad un certo punto, si confondono?
         In tutto ciò, Ivan Raganato, ieri, ha mostrato una parte importante della sua maestria. Peraltro, in un certo senso, senza spalla, ha avviato lo spettacolo ed è rimasto da solo sulla scena per ben quarantacinque minuti, caricando la rappresentazione e disponendo tutte “le carte” per il momento clou, che si è avuto quando è comparsa, come sempre superbe e luminosissima, Maria Antonietta Vacca. Da qui e con i due, accompagnati dal silente Ugo, magistralmente interpretato da Pino Imbriani, il momento d’arte, sempre in un crescendo, in una accelerazione progressiva e continua, ha trovato il suo giusto compimento nell’ultima battuta, quando, in sala è calato il buio, mentre in simultanea si è impennato con potenza l’applauso degli astanti.
         Lo specifico di “Ugo” della Vistarini non sta tanto negli ingredienti base della rappresentazione, peraltro canonici di un certo tipo di commedia, quanto piuttosto in tutto ciò che è ruotato attorno e ad essi si è connesso. In altre parole, l’equivoco e l’imprevisto, non sono stati solo la scusa di arguzie esilaranti, ma anche il motivo per raccontare la vita di una coppia moderna, dove, in un rapporto di genere invertito, rispetto ai canoni tradizionali, la Vistarini ha fatto giungere i protagonisti, il lui e la lei insomma, all’intesa di sempre, al rapporto di sempre, tra uomo e donna. In ciò la maestria della Vistarini, che è stata capace di far vedere la modernità e il progresso, perfettamente possibili ed incastrabili in una cornice tradizionale. Una sintesi su cui riflettere.
         Sebbene non abbia detto una sola parola, non si sia prodotto in alcuna battuta, un cenno speciale merita Pino Imbriani, che ha interpretato Ugo, un gorilla, attorno al quale è stata costruita l’intera pièce. Una parte, quella di Imbriani, di grande complessità, dal momento che la gestualità del gorilla Ugo ha giocato un ruolo molto importante nel susseguirsi delle battute tra Ivan e Maria Antonietta.
         Un plauso va anche a Dalila Grandioso, che, questa volta, lontana dalla scena, si è prodotta in un’impeccabile attività di gestione di tutto il sistema scenico, che ha reso la rappresentazione perfettamente godibile.
Insomma, una serata speciale. D’altro canto, una pièce firmata da una tra le più note ed interessanti figure dello spettacolo italiano degli ultimi cinquant’anni. Questa sera, la replica alle ore 21:00.

Mauro Ragosta



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