Più
che un evento culturale, la prima dei lavori letterari di Giuseppe Pascali,
sempre ospite della bellissima Galleria del Palazzo Ducale di Cavallino, è di fatto
un avvenimento, e non solo per il noto centro salentino, che sempre si
distingue come vera e pullulante città d’arte, ma anche per il mondo del libro
nel Nostro distretto culturale, quello leccese appunto.
Ed ecco che, ieri sera, in una sala
gremite di fans di Giuseppe Pascali, per
la presentazione del suo ultimo lavoro, La Confraternita del Re, molte sono
state le presenze di noti scrittori salentini, tra i quali vanno ovviamente citati
Maria Pia Romano, Carlo Stasi, Rossella Maggio, mentre tra gli esordienti va
segnalato Antonio Cotardo e tra gli artisti il M°Arnaldo Miccoli. Presenti
erano anche le bellissime e note presentatrici specializzate in eventi
letterari, ovvero Marcella Negro e Fiorella Mastria.
L’abbrivo alla serata è stato dato
dal Primo Cittadino di Cavallino, l’avvocato Bruno Ciccarese. Con destrezza
oratoria, oltre ai saluti istituzionali, ha tracciato la figura letteraria di
Giuseppe Pascali: noto non solo per essere un valente giornalista della
Gazzetta del Mezzogiorno, ma anche uno tra i più rinomati scrittori specializzato
in romanzi storici, non mancando ovviamente nella sua produzione altri generi, tra
i quali spiccano quelli sulle Bande Musicali.
A seguire, particolarmente pregiato
è stato l’intervento di Alessandro Laporta, Direttore Emerito della Biblioteca
Provinciale “Bernardini, una delle colonne portanti della cultura leccese e
salentina. Il professor Laporta, in poche battute, ha offerto al gremito parterre gli snodi chiave del romanzo di
Giuseppe Pascali, non solo sotto il profilo meramente narrativo-letterario, ma
anche negli aspetti tipicamente storico-culturale. Inoltre, partendo dallo
scenario storico de La Confraternita del Re, quale quello della Venezia di metà ‘500,
all’epoca il più importante centro finanziario d’Europa, ha rimarcato i legami
esistenti con nostra terra, che Pascali ha saputo sfumare e aspergere in alcuni
particolari ed indizi posti nella trama del suo romanzo. Ma il Nostro Laporta,
in maniera stimolante ha messo in luce anche gli aspetti “esoterici” del
romanzo, che lui definisce a tutti gli effetti un Noir, al quale ovviamente non
manca la canonica e al tempo stesso affascinante storia d’amore, e dove nulla è
casuale. Qui, i colpi scena che Pascali ha saputo architettare, per Laporta rendono
la lettura briosa ed entusiasmante, snodandosi nello specifico tra spie, segreti
e servizi segreti, sette e…misteri.
Protagonista dell’ultimo intervento
è stato del Redattore Capo de La Gazzetta del Mezzogiorno, Vincenzo Sparviero, il
quale, oltre che a definire La Confraternita del Re una spy story, ha voluto insistere sul
valore della lettura, quale strumento non solo di arricchimento culturale, ma,
come nel caso del romanzo di Pascali, quale attività che funziona come una
Macchina del Tempo.
Nel suo dialogo col Nostro autore,
il dottor Sparviero è stato abile nel far portare alla luce gli aspetti più nascosti e
reconditi del lavoro. Tra questi, la grande passione del Pascali per la ricerca
storia, mossa da una “inguaribile” curiosità per tutto ciò che rappresenta il
passato e che muove, quasi in automatico, la sua penna e alimenta le sue, già
abbondanti, virtù letterarie.
Ad intermezzare la serata, l’avvincente
lettura da parte di Carla Guido, capace di “salti di sesta” nel porgere il
testo di Pascali ai presenti. In ciò, accompagnata dai motivi musicali proposti
dal Maestro Gianluca Milanese, sempre virtuoso e “magico” con i suoi flauti.
Mauro
Ragosta
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