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venerdì 21 agosto 2020

Avvio all’esoterismo (parte ottava/BIS): …ritornando sul concetto di esoterismo – di Italo Zanchi



                Da più parti, con riferimento alla nostra rubrica “Avvio all’Esoterismo”, sono stati richiesti da alcuni lettori di Maison Ragosta, la ripubblicazione dei "pezzi" del Nostro carissimo Italo Zanchi, che qui doverosamente riproponiamo, senza alcuna aggiunta o correzione di sorta da parte dell'autore, che ringrazia quanti hanno apprezzato e apprezzeranno il suo sforzo letterario ed esoterico, che quindi ha conferito e conferirà ancora alla Rivista una certa ed ulteriore "visibilità".
                                                                                           Mauro Ragosta 



          Esoterismo” è concetto sfuggente; difficile darne una definizione soddisfacente, perfettamente perimetrata. Pertanto, il parlarne porta ad un livello di approfondimento del concetto e del significato di esoterico che può avvicinarsi all’essenza del suo significato, ma senza mai esplicitarla completamente. La definizione di esoterismo, in altri termini, è un po’ come l’arcobaleno: esso appare chiaro se visto da lontano, ma, a mano a mano che ci si avvicina, si dissolve e la sua vista si perde. Distacco, distanza dunque, ma non troppo…!
E così, la prima domanda da porsi è se Esoterico è un oggetto o un contenuto preciso? In linea di massima, non è né l’uno né l’altro, come si specificherà tra poco. Ed ancora, d’obbligo è il chiedersi se sia qualcosa di comunicabile o incomunicabile? Se potrebbe essere, infine, qualcosa che si nasconde o è nascosto?
Al riguardo, si presenta utile, per l’economia di questo breve lavoro, aprire una parentesi con riferimento ai processi di chiarificazione della Conoscenza, fulcro, esplicito o implicito, di gran parte delle attività umane e le cui dimensioni più essenziali coinvolgono la Realtà, la Verità, l’Essere, l’Ente. La sua indagine, della Conoscenza appunto, può svolgersi su diversi piani, e le qualificazioni che se ne ottengono possono essere diverse. In linea generale, una Conoscenza si muove dal piano divulgativo, a quello del segreto (cioè, può essere di comprensione comune, ma che viene tenuta riservata), dell’arcano (quando è comprensibile in particolari stati di coscienza), sino a quello del mistero (inconoscibile, ma contemplabile). Ed ancora, il percorso sul piano esplicativo di una conoscenza può andare dal comunicabile tramite concetti, al comunicabile tramite simboli, allegorie e metafore, all’incomunicabile. Sempre su tale scia e sul piano degli strumenti intellettivi, il sentiero di accesso alla Conoscenza va dall’uso della ragione, all’intuizione, alla visione, alla percezione o esperienza. Ciò detto e fissato, torniamo alle nostre domande iniziali.
Per esoterismo, in senso stretto, si dovrebbe intendere l’ontologicamente nascosto. E ciò perché si è dell’avviso che esso è un fenomeno mentale inesprimibile, in parte perché si tratta di uno stato di coscienza non comune, in parte perché, assieme a questo, si tratta di un metodo non replicabile e, dunque, non valido per tutti. Né i contenuti ai quali tramite esso si accede, a mano a mano che ci si addentra nella Conoscenza, d’altro canto e come si è messo in luce, sono esprimibili con l’uso di parole o espressioni che possano descriverli. Da qui, particolari pratiche, quali ad esempio la Kabballah -per introdurre la mente in questa dimensione particolare- e la simbologia, come espressione intermedia di contenuti esoterici.
In altri termini, così inteso, l’Esoterismo non è costituito, di per sé, da tematiche specifiche, piuttosto costituisce uno stato di coscienza abbinato ad un metodo personale che consente visioni sempre più elevate del Mondo, dei fenomeni, dell’Uomo, della Storia, e da qui processi di espansione e penetrazione della Conoscenza tout court sempre più spinti. Mediante questo stato si possono fare esperienze, dunque, della Realtà, della trama che sottende al tutto, naturale e storico, e, in tale direzione, si può assottigliare il velo di mistero nel quale siamo avvolti.
Pertanto, l’Esoterismo non ha leggi canoniche. Si compone di tante ricerche personali quanti sono i ricercatori, ciascuno, attraverso il proprio sentiero, alla scoperta della visione Reale (dal latino Rex-regis, propria del Re). Ecco perché non ne può esistere una definizione contenutistica, essendo i contenuti solo l’oggetto del metodo, l’esoterismo appunto. In definitiva, vale la pena sottolineare ancora una volta che si tratta di un percorso e di uno stato ontologicamente nascosti nell’intimo di ciascuno, incomunicabili, rispetto ai quali non può esistere una teoria.
A tal riguardo va specificato che, all’estero (a Parigi, ad Amsterdam ad esempio) sono state istituite cattedre universitarie di esoterismo. Si tratta, tuttavia, di insegnamenti più che altro “positivi”, ovvero riguardanti fenomeni storici di particolare classificazione e interpretazione, quali, ad esempio, quelli riferiti ad antiche religioni, scuole filosofiche, egittologia, ebraismo, Esseni, ermetismo, fino ai Templari, i Rosacroce, le Massonerie varie, la magia politica (De Mitri, “Comunismo magico”, Castelvecchi, 2004) e via discorrendo. In Italia l’istituzionalità di questi studi è assente. A tal proposito, l’impedimento viene attribuito soprattutto all’idealismo filosofico dominante: dapprima, quello crociano, in seguito, quello marxista. Tuttavia, va specificato che, studiosi italiani definiscono l’esoterismo come la “prisca theologia, una verità che si pone all’origine della storia umana, al di là delle forme religiose e filosofiche, capace come tale di accomunare Oriente e Occidente“(Cazzaniga, Storia d’Italia, in Annali 25 “Esoterismo”, Einaudi, 2013). Ed è in ciò e qui, rispetto a quanto innanzi detto, che si intercetta la distinzione tra lo studioso di esoterismo ed il praticante.
            Ma tornando al focus della nostra dissertazione, v’è da concludere, dunque, che i metodi per accedere alla Conoscenza sono i più vari, e tra questi troviamo l’esoterismo appunto, nell’accezione appena tracciata. Va da sé che, i conseguimenti della Conoscenza esoterica sono particolari rispetto a quelli dei metodi, ad esempio, logico-discorsivi o generalmente culturali. E tal proposito, va aggiunto che, anche gli scienziati contemporanei comprendono l’importanza dello stato mentale del ricercatore rispetto all’indagine, approcciando così alla ricerca spesso con una prospettiva esoterica. Così, la stessa ricerca matematica avanzata, ad esempio ed in questa direzione, si apre in una dimensione intellettuale inconsueta e diversa dai processi di tradizione illuministica. Ecco che, da tale angolazione, deve constatarsi falso il dogma moderno secondo cui la realtà sia costituita soltanto da oggetti sperimentabili e dalle relazioni tra essi. Pertanto, liberati da questi paradigmi materialistici, alla mente indagante si presenta un Mondo animato, dotato di anima appunto, avente una direzione e una teleologia, in relazione alle quali il Mondo si è formato ed evolve. La scienza modernista ed illuministica, infatti, offre la visione del “rovescio” del Mondo, quella fenomenica e meccanica, mentre l’indagine a-dogmatica -nella quale rientra quella esoterica- offre quella, invece, dello spettacolo naturale che evidenzia, quindi, un “diritto” costituito da un progetto la cui realizzazione informa e guida l’Evoluzione (Ruyer, “La gnosi di Princeton”, Mimesis, 2011): un esempio, quindi, di metodo esoterico e di contenuti così con esso conseguibili.
Italo Zanchi

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