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mercoledì 31 luglio 2019

La Rivoluzione Informatica (parte prima): Le premesse – di Andrea Tundo


            Qui e così Maison Ragosta avvia una sua nuova rubrica, che, in sedici puntate (due al mese), narrerà della Rivoluzione Informatica, la quale si presenta a tutt’oggi in una fase ascendente e di accelerazione e che forse caratterizzerà i nostri tempi per almeno i prossimi cinquanta anni. Una Rivoluzione che, avviatasi negli anni ’50 del secolo scorso ha modificato profondamente non solo la nostra cultura nelle sue varie declinazioni, ma sta conducendo a nuove forme di esistenza sul nostro pianeta.
            Proprio per tutto ciò, nei nostri appuntamenti, si analizzerà il fenomeno nei suoi risvolti sociali, politici ed economici, non mancando tuttavia approfondimenti più tecnici, i quali saranno posti in chiave, ovviamente, prettamente divulgativa e comprensibile per un’utenza molto vasta. In tale prospettiva, prenderemo ad analisi tutti i passaggi fondamentali, scandendo tutte le trasformazioni socio-economiche e politiche conseguenti per decennio, partendo dagli anni successivi al dopoguerra dove la progressione delle conoscenze informatiche divenne sempre più rapida. Naturalmente, si avrà cura di fare un cenno importante all’opera di Alan Turing, che fra il 1936 e il 1940 metterà importanti fondamenta in ambito informatico, e che innescheranno il processo rivoluzionario. Non a caso il primo computer commerciale fu costruito nel 1941. E così si tralasceranno tutti i progressi e i risultati della matematica, che per la Nostra Rivoluzione hanno posto le basi nel corso del secolo precedente a partire, dalle intuizioni di Ada Lovelace.
            La rubrica, dunque, se da un lato procederà ad un’analisi storica del fenomeno in questione, non mancherà dall’altra di metterne alcuni aspetti salienti connessi ai nostri giorni in maniera più ampia e approfondita. Ma non finisce qui. Nelle parti conclusive la rubrica procederà anche a delle proiezioni future, ovvero illustrerà quali potrebbero essere gli sviluppi di questa rivoluzione, che oramai è entrata prepotentemente in tutti gli ambiti della nostra esistenza, condizionandola e plasmandola, non solo sotto il profilo delle abitudini, ma anche nella prospettiva psicologica. Ed ecco che, verranno prese in esame le principali teorie sul futuro dell’informatica, ma del pari, si proporranno anche ipotesi di nostra costruzione.
            Quanto sin qui esposto si fonderà sul concetto aristotelico di Technè, che tradotto con semplicità si può intendere l’azione finalizzata ad uno scopo, e che si pone al contrario della Praxis, che è l’azione fine a se stessa. Techné che investe ed interessa tutti i saperi dell’uomo finalizzati a condizionare l’ambiente, nel quale spazio rientrano anche l’arte e la musica. Un sapere che non riduce i rischi dell’esistenza e non pone l’esistenza fuori dall’ambito problematico, ma sposta solo la linea confine dei problemi dell’esistenza stessa, sostanziandosi ciò nel processo evolutivo dell’Uomo, che altro non è che il passaggio da un piano problematico ad un altro più complesso. Va da sé che, l’esistenza dell’uomo non avrebbe senso là dove non esistesse un contesto che richiede delle soluzioni sempre nuove e rinnovate.

Andrea Tundo

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