Qui e così Maison Ragosta avvia una sua nuova rubrica,
che, in sedici puntate (due al mese), narrerà della Rivoluzione Informatica, la
quale si presenta a tutt’oggi in una fase ascendente e di accelerazione e che
forse caratterizzerà i nostri tempi per almeno i prossimi cinquanta anni. Una
Rivoluzione che, avviatasi negli anni ’50 del secolo scorso ha modificato
profondamente non solo la nostra cultura nelle sue varie declinazioni, ma sta
conducendo a nuove forme di esistenza sul nostro pianeta.
Proprio per tutto ciò, nei nostri
appuntamenti, si analizzerà il fenomeno nei suoi risvolti sociali, politici ed
economici, non mancando tuttavia approfondimenti più tecnici, i quali saranno
posti in chiave, ovviamente, prettamente divulgativa e comprensibile per
un’utenza molto vasta. In tale prospettiva, prenderemo ad analisi tutti i
passaggi fondamentali, scandendo tutte le trasformazioni socio-economiche e
politiche conseguenti per decennio, partendo dagli anni successivi al
dopoguerra dove la progressione delle conoscenze informatiche divenne sempre
più rapida. Naturalmente, si avrà cura di fare un cenno importante all’opera di
Alan Turing, che fra il 1936 e il 1940 metterà importanti fondamenta in ambito
informatico, e che innescheranno il processo rivoluzionario. Non a caso il
primo computer commerciale fu costruito nel 1941. E così si tralasceranno tutti
i progressi e i risultati della matematica, che per la Nostra Rivoluzione hanno
posto le basi nel corso del secolo precedente a partire, dalle intuizioni di
Ada Lovelace.
La rubrica, dunque, se da un lato
procederà ad un’analisi storica del fenomeno in questione, non mancherà
dall’altra di metterne alcuni aspetti salienti connessi ai nostri giorni in maniera
più ampia e approfondita. Ma non finisce qui. Nelle parti conclusive la rubrica
procederà anche a delle proiezioni future, ovvero illustrerà quali potrebbero
essere gli sviluppi di questa rivoluzione, che oramai è entrata prepotentemente
in tutti gli ambiti della nostra esistenza, condizionandola e plasmandola, non
solo sotto il profilo delle abitudini, ma anche nella prospettiva psicologica.
Ed ecco che, verranno prese in esame le principali teorie sul futuro
dell’informatica, ma del pari, si proporranno anche ipotesi di nostra
costruzione.
Quanto sin qui esposto si fonderà
sul concetto aristotelico di Technè,
che tradotto con semplicità si può intendere l’azione finalizzata ad uno scopo,
e che si pone al contrario della Praxis,
che è l’azione fine a se stessa. Techné che
investe ed interessa tutti i saperi dell’uomo finalizzati a condizionare
l’ambiente, nel quale spazio rientrano anche l’arte e la musica. Un sapere che
non riduce i rischi dell’esistenza e non pone l’esistenza fuori dall’ambito
problematico, ma sposta solo la linea confine dei problemi dell’esistenza
stessa, sostanziandosi ciò nel processo evolutivo dell’Uomo, che altro non è
che il passaggio da un piano problematico ad un altro più complesso. Va da sé
che, l’esistenza dell’uomo non avrebbe senso là dove non esistesse un contesto
che richiede delle soluzioni sempre nuove e rinnovate.
Andrea
Tundo
Nessun commento:
Posta un commento