Nelle
linee portanti, oramai chiare nel febbraio scorso, la politica leccese prosegue
nel suo percorso senza grossi scossoni, sostanziandosi, infatti, nel progressivo
sbancamento della vecchia classe dirigente che si sintetizzava nel
centrodestra, dove però qui non mancano i segnali di un nuovo corso,
all’interno di un contesto di completo rinnovamento, lontano e sganciato dalla
tradizione del centrodestra leccese.
E così, prosegue la politica di
contenimento delle spese dell’Amministrazione Comunale, che mette in sofferenza
tutti gli snodi economici a questa connessi, dove però quelli collegati al
centrosinistra paiono sostanzialmente esonerati dalla pena, in virtù dell’azione
della Regione, che in maniera sapiente, continua a dare certa linfa. A tal
proposito, si pensi, ad esempio, a tutti quegli operatori economici del
comparto dell’Arte, dello Spettacolo e della Cultura, che a Lecce occupano un
ruolo di non poco conto nel tessuto produttivo della città. Ma lo stesso vale
anche negli altri segmenti produttivi. Ecco che quindi l’asse
Salvemini-Emiliano, in tale rappresentazione, appare vincente e strategico per
portare a termine il rinnovamento del quadro politico leccese.
A ciò va aggiunto che, pregnante
appare anche la questione Lupiae, agar nutritizio per il voto al
centrodestra, per la quale pare siano oramai pronte le misura per un
sostanziale “dimagrimento”. E tutto lascia intravedere che, a breve, tra ottobre
e novembre, inizieranno le altre manovre, molto simili, per la SGM, dove però
la situazione sarà meno tensiva, anche perché il management pare presentarsi decisamente versatile.
Sul fronte opposto, vari sono i
tentativi formali per il rilancio in un’ottica rinnovata del centrodestra.
Abbastanza roboante è stato l’annuncio congiunto di Pala e De Benedetto.
Tuttavia, voci di corridoio danno Pala in quota alla Lega, fra qualche tempo.
Uno scambio importante per il Consigliere, ma solo temporaneo, dal momento che
tutto lascia pensare che la corazzata di Salvini, una volta portate a termini
un paio di importanti operazioni, venga progressivamente messa in disarmo.
Inoltre, tutto lascia immaginare che
Perrone, invece, da qui a poco, si defilerà dalla scena politica, come altri
soggetti, che hanno incassato il rifiuto dell’elettorato, nella tornata scorsa.
Ma la vera novità nel centrodestra è
Messuti. Tutto lascia prevedere che da lui ripartirà la ricostruzione del
conglomerato politico destrorso, ovviamente in una prospettiva completamente
inedita. Messuti, infatti, come s’è messo già in evidenza in Maison Ragosta con
un precedente articolo, sta sperimentano una nuova figura di politico, non più
rappresentante, ma intermediario. Una figura sulla quale progressivamente si
sta investendo e che ha cominciato a prendere forma e consistenza intorno a
febbraio scorso, ma sulla quale, come è noto, si sta lavorando da tempo. Non è
un caso, nella fattispecie, il suo recente incarico in Forza Italia.
Mauro
Ragosta
Nessun commento:
Posta un commento