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giovedì 1 agosto 2019

Politica leccese: il punto della situazione prima della pausa estiva – di Mauro Ragosta


        Nelle linee portanti, oramai chiare nel febbraio scorso, la politica leccese prosegue nel suo percorso senza grossi scossoni, sostanziandosi, infatti, nel progressivo sbancamento della vecchia classe dirigente che si sintetizzava nel centrodestra, dove però qui non mancano i segnali di un nuovo corso, all’interno di un contesto di completo rinnovamento, lontano e sganciato dalla tradizione del centrodestra leccese.
            E così, prosegue la politica di contenimento delle spese dell’Amministrazione Comunale, che mette in sofferenza tutti gli snodi economici a questa connessi, dove però quelli collegati al centrosinistra paiono sostanzialmente esonerati dalla pena, in virtù dell’azione della Regione, che in maniera sapiente, continua a dare certa linfa. A tal proposito, si pensi, ad esempio, a tutti quegli operatori economici del comparto dell’Arte, dello Spettacolo e della Cultura, che a Lecce occupano un ruolo di non poco conto nel tessuto produttivo della città. Ma lo stesso vale anche negli altri segmenti produttivi. Ecco che quindi l’asse Salvemini-Emiliano, in tale rappresentazione, appare vincente e strategico per portare a termine il rinnovamento del quadro politico leccese.
            A ciò va aggiunto che, pregnante appare anche la questione Lupiae, agar nutritizio per il voto al centrodestra, per la quale pare siano oramai pronte le misura per un sostanziale “dimagrimento”. E tutto lascia intravedere che, a breve, tra ottobre e novembre, inizieranno le altre manovre, molto simili, per la SGM, dove però la situazione sarà meno tensiva, anche perché il management pare presentarsi decisamente versatile.
            Sul fronte opposto, vari sono i tentativi formali per il rilancio in un’ottica rinnovata del centrodestra. Abbastanza roboante è stato l’annuncio congiunto di Pala e De Benedetto. Tuttavia, voci di corridoio danno Pala in quota alla Lega, fra qualche tempo. Uno scambio importante per il Consigliere, ma solo temporaneo, dal momento che tutto lascia pensare che la corazzata di Salvini, una volta portate a termini un paio di importanti operazioni, venga progressivamente messa in disarmo.
            Inoltre, tutto lascia immaginare che Perrone, invece, da qui a poco, si defilerà dalla scena politica, come altri soggetti, che hanno incassato il rifiuto dell’elettorato, nella tornata scorsa.
            Ma la vera novità nel centrodestra è Messuti. Tutto lascia prevedere che da lui ripartirà la ricostruzione del conglomerato politico destrorso, ovviamente in una prospettiva completamente inedita. Messuti, infatti, come s’è messo già in evidenza in Maison Ragosta con un precedente articolo, sta sperimentano una nuova figura di politico, non più rappresentante, ma intermediario. Una figura sulla quale progressivamente si sta investendo e che ha cominciato a prendere forma e consistenza intorno a febbraio scorso, ma sulla quale, come è noto, si sta lavorando da tempo. Non è un caso, nella fattispecie, il suo recente incarico in Forza Italia.

Mauro Ragosta

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