Da
più parti, con riferimento alla nostra rubrica, “Avvio all’Esoterismo”, sono
stati richiesti da alcuni lettori di Maison
Ragosta, un approfondimento e una specificazione ulteriore del concetto di
esoterismo, affrontato nel marzo di quest’anno.
“Esoterismo” è concetto sfuggente;
difficile darne una definizione soddisfacente, perfettamente perimetrata. Pertanto,
il parlarne porta ad un livello di approfondimento del concetto e del
significato di esoterico che può avvicinarsi all’essenza del suo significato, ma
senza mai esplicitarla completamente. La definizione di esoterismo, in altri
termini, è un po’ come l’arcobaleno: esso appare chiaro se visto da lontano, ma,
a mano a mano che ci si avvicina, si dissolve e la sua vista si perde.
Distacco, distanza dunque, ma non troppo…!
E così, la prima domanda da porsi è se
Esoterico è un oggetto o un contenuto preciso? In linea di massima, non è né
l’uno né l’altro, come si specificherà tra poco. Ed ancora, d’obbligo è il
chiedersi se sia qualcosa di comunicabile o incomunicabile? Se potrebbe essere,
infine, qualcosa che si nasconde o è nascosto?
Al riguardo, si presenta utile, per
l’economia di questo breve lavoro, aprire una parentesi con riferimento ai
processi di chiarificazione della Conoscenza, fulcro, esplicito o implicito, di
gran parte delle attività umane e le cui dimensioni più essenziali coinvolgono la
Realtà, la Verità, l’Essere, l’Ente. La sua indagine, della Conoscenza appunto,
può svolgersi su diversi piani, e le qualificazioni che se ne ottengono possono
essere diverse. In linea generale, una Conoscenza si muove dal piano divulgativo, a quello del
segreto (cioè, può essere di comprensione comune, ma che viene tenuta riservata), dell’arcano (quando è comprensibile in particolari stati di coscienza), sino a quello del
mistero (inconoscibile, ma contemplabile). Ed ancora, il percorso sul piano
esplicativo di una conoscenza può andare dal comunicabile tramite concetti, al
comunicabile tramite simboli, allegorie e metafore, all’incomunicabile. Sempre
su tale scia e sul piano degli strumenti intellettivi, il sentiero di accesso
alla Conoscenza va dall’uso della ragione, all’intuizione, alla visione, alla
percezione o esperienza. Ciò detto e fissato, torniamo alle nostre domande
iniziali.
Per esoterismo, in senso stretto, si
dovrebbe intendere l’ontologicamente nascosto. E ciò perché si è dell’avviso
che esso è un fenomeno mentale inesprimibile, in parte perché si tratta di uno
stato di coscienza non comune, in parte perché, assieme a questo, si tratta di
un metodo non replicabile e, dunque, non valido per tutti. Né i contenuti ai
quali tramite esso si accede, a mano a mano che ci si addentra nella
Conoscenza, d’altro canto e come si è messo in luce, sono esprimibili con l’uso
di parole o espressioni che possano descriverli. Da qui, particolari pratiche,
quali ad esempio la Kabballah -per
introdurre la mente in questa dimensione particolare- e la simbologia, come espressione
intermedia di contenuti esoterici.
In altri termini, così inteso,
l’Esoterismo non è costituito, di per sé, da tematiche specifiche, piuttosto
costituisce uno stato di coscienza abbinato ad un metodo personale che consente
visioni sempre più elevate del Mondo, dei fenomeni, dell’Uomo, della Storia, e
da qui processi di espansione e penetrazione della Conoscenza tout court sempre più spinti. Mediante
questo stato si possono fare esperienze, dunque, della Realtà, della trama che
sottende al tutto, naturale e storico, e, in tale direzione, si può
assottigliare il velo di mistero nel quale siamo avvolti.
Pertanto, l’Esoterismo non ha leggi
canoniche. Si compone di tante ricerche personali quanti sono i ricercatori,
ciascuno, attraverso il proprio sentiero, alla scoperta della visione Reale
(dal latino Rex-regis, propria del
Re). Ecco perché non ne può esistere una definizione contenutistica, essendo i
contenuti solo l’oggetto del metodo, l’esoterismo appunto. In definitiva, vale
la pena sottolineare ancora una volta che si tratta di un percorso e di uno
stato ontologicamente nascosti nell’intimo di ciascuno, incomunicabili,
rispetto ai quali non può esistere una teoria.
A tal riguardo va specificato che, all’estero
(a Parigi, ad Amsterdam ad esempio) sono state istituite cattedre universitarie
di esoterismo. Si tratta, tuttavia, di insegnamenti più che altro “positivi”,
ovvero riguardanti fenomeni storici di particolare classificazione e
interpretazione, quali, ad esempio, quelli riferiti ad antiche religioni,
scuole filosofiche, egittologia, ebraismo, Esseni, ermetismo, fino ai Templari,
i Rosacroce, le Massonerie varie, la magia politica (De Mitri, “Comunismo
magico”, Castelvecchi, 2004) e via discorrendo. In Italia l’istituzionalità di
questi studi è assente. A tal proposito, l’impedimento viene attribuito
soprattutto all’idealismo filosofico dominante: dapprima, quello crociano, in
seguito, quello marxista. Tuttavia, va specificato che, studiosi italiani
definiscono l’esoterismo come la “prisca
theologia, una verità che si pone all’origine della storia umana, al di là
delle forme religiose e filosofiche, capace come tale di accomunare Oriente e
Occidente“(Cazzaniga, Storia d’Italia, in Annali 25 “Esoterismo”, Einaudi,
2013). Ed è in ciò e qui, rispetto a quanto innanzi detto, che si intercetta la distinzione tra
lo studioso di esoterismo ed il praticante.
Ma
tornando al focus della nostra dissertazione,
v’è da concludere, dunque, che i metodi per accedere alla Conoscenza sono i più
vari, e tra questi troviamo l’esoterismo appunto, nell’accezione appena
tracciata. Va da sé che, i conseguimenti della Conoscenza esoterica sono
particolari rispetto a quelli dei metodi, ad esempio, logico-discorsivi o
generalmente culturali. E tal proposito, va aggiunto che, anche gli scienziati contemporanei
comprendono l’importanza dello stato mentale del ricercatore rispetto all’indagine,
approcciando così alla ricerca spesso con una prospettiva esoterica. Così, la
stessa ricerca matematica avanzata, ad esempio ed in questa direzione, si apre
in una dimensione intellettuale inconsueta e diversa dai processi di tradizione
illuministica. Ecco che, da tale angolazione, deve constatarsi falso il dogma
moderno secondo cui la realtà sia costituita soltanto da oggetti sperimentabili
e dalle relazioni tra essi. Pertanto, liberati da questi paradigmi
materialistici, alla mente indagante si presenta un Mondo animato, dotato di
anima appunto, avente una direzione e una teleologia, in relazione alle quali
il Mondo si è formato ed evolve. La scienza modernista ed illuministica,
infatti, offre la visione del “rovescio”
del Mondo, quella fenomenica e meccanica, mentre l’indagine a-dogmatica -nella
quale rientra quella esoterica- offre quella, invece, dello spettacolo naturale
che evidenzia, quindi, un “diritto”
costituito da un progetto la cui realizzazione informa e guida l’Evoluzione
(Ruyer, “La gnosi di Princeton”, Mimesis, 2011): un esempio, quindi, di metodo
esoterico e di contenuti così con esso conseguibili.
Italo Zanchi
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