Fabio Siciliani debuttò nel mondo
letterario, ed in particolare quello leccese, circa due anni fa, con un volume
che ebbe una buona eco sui lettori più esigenti. Il mese scorso, in agosto
appunto, è uscito il suo terzo lavoro, in buona parte a compimento e sviluppo
di quello pubblicato nel 2018. Il titolo è lo stesso, con una variante e specifica
nel sottotitolo, ovvero Semantica
Preghiera - dall’Eidos alla Poiesis. E qui v’è subito da osservare che in
Siciliani si può rintracciare una stabilità, una linearità e una continuità
importanti: non solo replica il titolo del volume precedente, seppur con un
interessante arricchimento, evidenziando così una linea di forte ed
interessante coerenza, ma continua a pubblicare con la sua casa editrice
storica, ovvero con quella che ha esordito, e cioè la leccese I Libri di Icaro di Giorgia Meo,
oramai, quest’ultima fortemente orientata ad un discorso editoriale più maturo,
dopo uno start up ed un lungo
rodaggio avviatisi nel 2011.
Una volta in possesso di questo
ultimo volume di Siciliani, Semantica
Preghiera - dall’Eidos alla Poiesis appunto, la prima cosa da fare è
leggere l’indice. Subito si apriranno per il lettore, quello evoluto però e
ancora una volta, scenari letterari inediti, dove il mistero e l’arcano
tracceranno immediatamente le sue prime riflessioni, sia in termini verticali
sia orizzontali. Eh sì, perché Siciliani è uomo colto, molto colto, oltre che
essere stato varie volte campione mondiale di Muay
Thai, una complessa box tailandese. E questa cultura, che trova spunti importanti, ma,
allo stesso tempo, si discioglie nella sua attività sportiva, in una
prospettiva circolare, appare tutta sin dalle prime pagine di Semantica Preghiera. Una cultura
intrisa, infatti, di filosofia, esoterismo, psicologia, antropologia, teologia.
Inoltratisi nel lavoro di Siciliani,
dunque, ci si trova in pagine che fanno da specchio, dal punto di visto
intellettivo ed emotivo, di chi legge e di chi sta per abbandonare il mondo
della Ragione, perché insufficiente e limitato per accedere in dimensioni che
meglio spiegano la realtà, quella di sempre e sempre nascosta, occultata,
velata e ri-velata. Siciliani, in questo volume, pare essere, infatti, colui
che si trova nel Getsemani, dove sta
affrontando le ultime riflessioni, gli ultimi confronti con la parte più
profonda di se stesso, con la parte più intellettualizzata, prima del grande
salto. E questa volta Siciliani combatte non per vincere, ma per arrendersi
alla saggezza, alla verità, alla forza della trascendenza innestata
sull’immanenza. E’ la lotta di Siciliani ed è anche la lotta del lettore
evoluto, che con lui non è improbabile provi, scorrendo le sue pagine, insolite
ed affascinanti vertigini.
Quest’ultimo volume di Siciliani, tuttavia, impone due
considerazioni-guida per il lettore. La prima è che l’opera di Siciliani va
intesa e vista come un arcobaleno: bellissimo, estasiante, ma possibile da
fruire solo da lontano, se ci si avvicina svanisce, come il più grande dei misteri.
E così è il volume di Siciliani: va visto con distacco. La seconda è che
Siciliani non va letto in qualsiasi momento e ovunque, ma bisogna stare in un
particolare stato d’essere e in luoghi particolarmente raccolti, possibilmente
ritualizzati, al fine di cogliere le profondità che il volume offre, e ne offre
tante.
Insomma, bisogna fare attenzione, perché
Siciliani nelle sue pagine ragiona per superare la Ragione, un processo dunque
complesso, che non si sviluppa in una prospettiva lineare e perimetrata,
razionale ed ingegneristica. Il suo è un vagare-viaggiare in tutte le direzioni
e in flussi di pensiero. Ecco che, Semantica
Preghiera è materiale che stimola potentemente grandi, profonde,
soddisfacenti ed inusitate riflessioni, utili per il compimento di una vita
fatta di pienezza, solare. E, a questo punto, per quel che mi riguarda……..buona
lettura!
Mauro
Ragosta
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