Il 2019, sotto molti aspetti, per il
settore dell’arte dello spettacolo e della cultura nel leccese, può essere
considerato l’anno del compimento di due lunghi processi avviatisi, il primo, intorno
alla metà degli anni ’90, il secondo, nel 2010. E ciò specificatamente in due
comparti precisi, ovvero quello del libro e quello del teatro.
Con riferimento al mondo del libro
in provincia di Lecce, negli ultimi venticinque anni si è assistito ad un
progressivo passaggio del costo della pubblicistica dal settore pubblico al
settore privato, dove questo grava, nella maggior parte dei casi, sugli autori
e sui lettori. Rarissimi sono i casi, oggi, in cui, com’è noto a tutti, la
pubblicazione di un libro sia a carico degli Enti locali, quando, invece, negli
anni ’90, questi si presentavano i principali sostenitori del mondo dell’editoria
nel leccese. Per altro verso, il processo di diffusione delle opere letterarie,
che nel 2010 ha cominciato a prendere carattere sistemico con le cavalcate
letterarie, in cui una parte importante hanno avuto Maria Pia Romano e la
bellissima Coppola, pare sia giunto a piena maturazione. Oggi, il sistema del
libro nel leccese conta di autori seriali, numerosi contenitori e rassegne per
la loro commercializzazione, un certo numero di presentatori piuttosto esperti,
dove il tutto si sostanzia in un sistema di vasi comunicanti, dove un autore
una volta contattato una casa editrice, anche di modesta esperienza e
tradizione, entra in un circuito divulgativo e commerciale capace di diffondere
la sua opera. E qui va aggiunto che, tale sistema pare essere anche controllato
da una certa oligarchia di attori culturali capace di selezionare e lanciare lo
scrittore.
In tutto questo, una parte rilevante
svolgono anche le amministrazioni comunali, le quali hanno rivalutato l’assessorato
alla cultura, e che, se un tempo si faceva promotore di acquisto di libri, dopo
un periodo di disorientamento, ha operato con forza solo sul fronte della
promozione e dell’organizzazione di eventi capaci di veicolare le opere letterarie.
Soprattutto le amministrazioni di centro-sinistra di tale sistema ne stanno facendo
una leva politica di non poco conto. In tale direzione, va aggiunto che, un’opera
importate stanno portando avanti sul piano del sistema delle biblioteche,
riqualificandone il tradizionale utilizzo e la storica funzione. In ciò, in netto
ritardo si presentano le amministrazioni di centro-destra, la cui intellighenzia
si presenta meno dotata di strumenti culturali.
Circa il piano dei contenuti, si è
perfettamente in linea col regime relativistico, dove tra gli obiettivi degli
autori quello prioritario pare essere quello emozionale, sentimentale, e nella
saggistica, quello del “colpo di scena”, senza ovviamente, che tra loro si
possa intercettare un orientamento comune né tantomeno una scuola. All’interno
di questo quadro, grande peso assume, in una prospettiva campanilistica, lo
sfondo delle loro trattazioni, che sempre più frequentemente è quello locale,
del Salento.
Sul versante del teatro, invece,
pare netta la distinzione tra quegli operatori assistiti dai fondi pubblici, da
quelli che invece si basano sul pareggio di bilancio dei loro conti. E se i
primi paiono più di regime, immettendo nel sistema dello spettacolo precisi
contenuti con forti connotazioni volte allo smantellamento delle principali strutture
sociali, nei secondi prevale un atteggiamento più moderato e capace di
contemperare il nuovo con il vecchio. In ogni caso, la qualità dell’operatore si
presenta di buon livello e capace di incidere positivamente sulle platee.
Da quanto sin qui esposto, è facile
intuire che tale sistema, nel 2020, punterà, come orientamento naturale, al
consolidamento delle posizioni e dei risultati raggiunti. Un anno in cui
sicuramente si potrà godere maggiormente e con consapevolezza di ciò, ovvero di
quello che il Salento ha saputo produrre, nel bene e nel male……..
Mauro
Ragosta
no comment...
RispondiEliminanon accettiamo altri punti di vista? .......no comment!
EliminaSerene festività!
RispondiElimina.......a lei, con abbondanza!
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