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domenica 29 dicembre 2019

…e così, anche per Maison Ragosta si chiude il 2019


         Nel gennaio di quest’anno fu realizzato l’impianto di Maison Ragosta, una rivista on line improntata per ospitare pezzi giornalistici di fondo e di opinione, come in effetti è stato. In febbraio furono fatti i primi esperimenti per tarare la programmazione ed intercettare le sacche di lettori. Il 3 marzo si è dato ufficialmente corso alla sua esistenza, avviando in maniera metodica e sistematica, la pubblicazione dei suoi prodotti letterari. E così in dieci mesi sono stati realizzati 100 articoli, distribuiti in varie rubriche, che hanno totalizzato complessivamente poco meno di 20.000 visualizzazioni, di cui più di 3.000 ad opera di lettori statunitensi e circa 1.700 ad opera di lettori irlandesi. Una buona quota, tra le altre, è venuta anche da lettori tedeschi e francesi. A parere di chi scrive, tali risultati appaiono degni di nota, in quanto Maison Ragosta non ha mai pubblicato articoli di cronaca, cioè quelli più popolari e che fanno “girare” i contatori che registrano le visualizzazioni. Il perché di tale impostazione va ricercata “nell’anima” di Maison Ragosta che è stata concepita per supportare una rivista d’élite, possibile nella sua fruizione solo da lettori particolarmente qualificati, sensibili ed attenti, capaci di approcciare in maniera positiva agli argomenti proposti e di coglierne le sfumature del linguaggio adottato e somministrato. In altre parole, Maison Ragosta si è rivolta solo ad una fetta ristretta della società, forse a quella che determina i processi sociali, i grandi cambiamenti, i grandi eventi.
            Nel 2019, Maison Ragosta ha portato avanti, con una certa regolarità, più di dieci rubriche, in vari ambiti d’interesse del lettore evoluto. Di queste, gran parte ha disvelato, con garbo e prudenza, alcuni dei meccanismi invisibili e poco percepibili della realtà che ci circonda e che ammantano la nostra società ed il nostro tempo. Altre, ma in minor numero, invece, hanno rivelato alcune dinamiche molto seguite. Tra queste, una per tutte, la rubrica Avvio all’Esoterismo, seguita inizialmente da Andrea Antonello Nacci e poi dall’avvocato Italo Zanchi. In tale prospettiva, va precisato, che Maison Ragosta non si è mai posta in una prospettiva propositiva, ma ha, sovente, messo in luce e a nudo, alcuni snodi cruciali della nostra società, per evidenziarne i limiti e stimolare, dunque, una riflessione costruttiva.
            Proprio per questa sua natura, tendenzialmente illuminante, Maison Ragosta ha raccolto molti apprezzamenti qualificati e, allo stesso tempo, non ha avuto vita facile con i poteri forti, a tal punto che per ben due volte, nel corso del 2019, è stata bloccata per tempi anche lunghi.
            Un anno, il 2019, entusiasmante e assieme “duro”, quello di chi scrive e di chi si è a lui affiancato nella conduzione di Maison Ragosta. Motivo per il quale è d’obbligo ringraziare in primo luogo Massimiliano Lorenzo -redattore della prima ora, che è riuscito a mantenere la sua posizione fino alla fine di quest’anno- e solo dopo Andrea Antonello Nacci, Danilo De Luca, Andrea Tundo, Giuliano Greco ed Italo Zanchi. Un ulteriore ringraziamento va a Flavio Carlino -opinionista di grande qualità che pubblica su Corriere Salentino- il quale ha tenuto a far apparire uno dei suoi migliori articoli, anche su Maison Ragosta.
            Alcuni si chiederanno quali saranno i futuri orientamenti di Maison Ragosta, quelli per il 2020. Al riguardo va specificato che, molta parte nelle scelte per il futuro gioca la volontà, ma questa non basta, non è sufficiente. Qualsiasi azione è il risultato del combinarsi di fattori esogeni ed endogeni. Da qui nessuno può garantire con certezza e con puntualità cosa sarà e come si muoverà il domani. L’unica cosa che sappiamo di certo è che Maison Ragosta ha traversato per intero il 2019 ed oggi si siede sulle spiagge del 2020 a contemplarne l’orizzonte. Peraltro, poco contano gli aspetti economici. Ci sarà, dunque, o non ci sarà il suo nuovo viaggio nell’anno che sta per entrare? E’ con questa domanda che Maison Ragosta congeda il 2019 e ringrazia i suoi lettori per aver condiviso i tanti momenti di riflessione e meditazione proposti.

Mauro Ragosta

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