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lunedì 23 dicembre 2019

Un bilancio per il 2019 della politica in Italia – di Mauro Ragosta



          Anche nel 2019, in Italia, è stato mantenuto fermo il timone su certe direttrici delineatesi negli ultimi venticinque anni. A tale constatazione si giunge se si sconta lo scenario politico del gran rumore delle piazze e dei social. D’altro canto, all’attento osservatore tutte le querelle legate alla “capitana”, a Salvini, anche alla bambina, Greta, appaiono più che altro dei colpi di scena, finti ovviamente, che rientrano oramai nella noia della politica, buoni solo per permettere a chi ne abbia bisogno, di scaricare la violenza ancestrale che si porta dentro, e che viceversa non potrebbe scaricare nella sua vita. Anche le cosiddette Sardine, che stanno sostituendo le comiche di Grillo, perché un comico è, paiono rientrare negli aspetti più folkloristici della politica popolare italiana, ben dirette dal capitalismo e dalle grandi famiglie italiane.
            Al di là di questo gran rumore da discoteca all’aperto, da stadio, con tutto rispetto per i tifosi, credo più nobili nelle loro manifestazioni, gli elementi per sintetizzare la nostra politica nel 2019 possono essere raggruppati in sei, sette punti.
            In primo luogo, va messo in luce che il prelievo fiscale in termini assoluti continua ad aumentare, in una dinamica che sembra un inseguimento tra Stato e cittadino, ovviamente il più povero. E sì, perché più della metà del prelievo dello Stato italiano si fonda su tasse ed imposte regressive, e cioè che gravano più sui meno abbienti e meno sulle classi più ricche.
            Come ovvia conseguenza, il Sud, più povero, ne risente maggiormente, contribuendo con quote di reddito (sottratto) più consistenti, portando ad un divario sempre più marcato, anche se pare che l’intera nazione sia sottoposta ad un processo di suddificazione ad opera dell’UE.
            Da tutto questo, da un prelievo sperequato, ne deriva un fortissimo sviluppo, a due cifre, del mercato del lusso, che pare essere il perno attorno a cui ruota quasi tutta l’economia nazionale, per effetto dei processi imitativi. Una per tutte, anche quest’anno in Italia si sono vendute circa 3.000 supercar, tra Ferrari, Lamborghini, Maserati, scatenando degli effetti sulla produttività del lavoro di grande rilievo soprattutto nell’industria di base, in tutti i comparti.
            Ed ancora, continuano immotivatamente i flussi di capitali verso il sistema bancario e verso grandi aziende che registrano perdite consistenti, i quali si sostanziano in veri e propri trasferimenti gratuiti di capitale pubblico alle grandi famiglie italiane.
            In parallelo, anche il Debito Pubblico in termini assoluti continua a crescere di altri 50 miliardi, mantenendosi sul 135% del reddito nazionale.
            Altro settore importante è la sanità. Qui da circa un decennio si sta cercando di eliminarla dallo scenario del Pubblico. Si prevede che nel giro di un quinquennio, questo sia privatizzato e a carico quasi interamente del cittadino.
            La televisione, in tutto questo, continua a promuovere valori che di fatto disgregano le principali e tradizionali strutture sociali italiane, favorendo la disgregazione della famiglia, l’omosessualità culturale, e parimenti anche quella del lesbismo culturale,  e tutte quelle aggregazione che di fatto non possono svolgere attività riproduttiva, talché anche quest’anno la popolazione italiana è diminuita di circa 150.000 unità, riducendola di circa 6 milioni di unità, a partire dal 1993, mentre è aumentata quella straniera assestandosi sui 6 milioni, compensando così la minore fertilità dei nostri connazionali.
            In questa direzione si è posto anche il Papa, che quest’anno è entrato con più forza in politica, risultando agli osservatori più attenti come un Papa picconatore dei pilastri fondamentali della Chiesa.
            Le previsioni per il 2020 non sono difficili e con molta probabilità passi in avanti importanti si faranno anche sul versante della riduzione dell’uso del danaro, che verrà posto sotto controllo. Quest’anno infatti, le avvisaglie in tal senso sono state decisamente rilevanti.

         In tutto questo, Maison Ragosta porge a tutti i suoi lettori i migliori auguri di "Buon Natale" 

Mauro Ragosta

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