Anche
nel 2019, in Italia, è stato mantenuto fermo il timone su certe direttrici
delineatesi negli ultimi venticinque anni. A tale constatazione si giunge se si
sconta lo scenario politico del gran rumore delle piazze e dei social. D’altro
canto, all’attento osservatore tutte le querelle
legate alla “capitana”, a Salvini, anche alla bambina, Greta, appaiono più che
altro dei colpi di scena, finti ovviamente, che rientrano oramai nella noia
della politica, buoni solo per permettere a chi ne abbia bisogno, di scaricare
la violenza ancestrale che si porta dentro, e che viceversa non potrebbe
scaricare nella sua vita. Anche le cosiddette Sardine, che stanno sostituendo
le comiche di Grillo, perché un comico è, paiono rientrare negli aspetti più folkloristici
della politica popolare italiana, ben dirette dal capitalismo e dalle grandi
famiglie italiane.
Al di là di questo gran rumore da
discoteca all’aperto, da stadio, con tutto rispetto per i tifosi, credo più
nobili nelle loro manifestazioni, gli elementi per sintetizzare la nostra
politica nel 2019 possono essere raggruppati in sei, sette punti.
In primo luogo, va messo in luce che
il prelievo fiscale in termini assoluti continua ad aumentare, in una dinamica
che sembra un inseguimento tra Stato e cittadino, ovviamente il più povero. E
sì, perché più della metà del prelievo dello Stato italiano si fonda su tasse
ed imposte regressive, e cioè che gravano più sui meno abbienti e meno sulle
classi più ricche.
Come ovvia conseguenza, il Sud, più
povero, ne risente maggiormente, contribuendo con quote di reddito (sottratto)
più consistenti, portando ad un divario sempre più marcato, anche se pare che l’intera
nazione sia sottoposta ad un processo di suddificazione ad opera dell’UE.
Da tutto questo, da un prelievo
sperequato, ne deriva un fortissimo sviluppo, a due cifre, del mercato del
lusso, che pare essere il perno attorno a cui ruota quasi tutta l’economia
nazionale, per effetto dei processi imitativi. Una per tutte, anche quest’anno
in Italia si sono vendute circa 3.000 supercar, tra Ferrari, Lamborghini,
Maserati, scatenando degli effetti sulla produttività del lavoro di grande
rilievo soprattutto nell’industria di base, in tutti i comparti.
Ed ancora, continuano
immotivatamente i flussi di capitali verso il sistema bancario e verso grandi
aziende che registrano perdite consistenti, i quali si sostanziano in veri e
propri trasferimenti gratuiti di capitale pubblico alle grandi famiglie
italiane.
In parallelo, anche il Debito
Pubblico in termini assoluti continua a crescere di altri 50 miliardi, mantenendosi
sul 135% del reddito nazionale.
Altro settore importante è la
sanità. Qui da circa un decennio si sta cercando di eliminarla dallo scenario
del Pubblico. Si prevede che nel giro di un quinquennio, questo sia privatizzato
e a carico quasi interamente del cittadino.
La televisione, in tutto questo,
continua a promuovere valori che di fatto disgregano le principali e
tradizionali strutture sociali italiane, favorendo la disgregazione della
famiglia, l’omosessualità culturale, e parimenti anche quella del lesbismo
culturale, e tutte quelle aggregazione
che di fatto non possono svolgere attività riproduttiva, talché anche quest’anno
la popolazione italiana è diminuita di circa 150.000 unità, riducendola di
circa 6 milioni di unità, a partire dal 1993, mentre è aumentata quella straniera
assestandosi sui 6 milioni, compensando così la minore fertilità dei nostri connazionali.
In questa direzione si è posto anche
il Papa, che quest’anno è entrato con più forza in politica, risultando agli
osservatori più attenti come un Papa picconatore dei pilastri fondamentali
della Chiesa.
Le previsioni per il 2020 non sono
difficili e con molta probabilità passi in avanti importanti si faranno anche
sul versante della riduzione dell’uso del danaro, che verrà posto sotto
controllo. Quest’anno infatti, le avvisaglie in tal senso sono state decisamente
rilevanti.
In tutto questo, Maison Ragosta porge a tutti i suoi lettori i migliori auguri di "Buon Natale"
Mauro
Ragosta
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