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martedì 29 ottobre 2019

Ritratto foto-letterario n°6: Pina Petracca – di Mauro Ragosta

          Dopo un certo periodo di silenzio, eccoci nuovamente attivi sul fronte dei ritratti foto-letterari, che si pongono come scopo quello di offrire al lettore di Maison Ragosta una visione più “tonda” di alcuni personaggi del ricco mondo dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo del nostro Salento, intercettando però quelli più emblematici, quelli in cui si distilla il nostro distretto culturale, oramai noto in tutt’Italia.
            Questa volta la scelta è caduta sulla poetessa Pina Petracca, donna matura la cui presenza sulla scena poetica leccese, intesa in senso ampio, perdura oramai da circa un ventennio, nel quale con i suoi versi, e non solo, ha prodotto un tracciato nella letteratura contemporanea locale, che non può non considerarsi. Tra le altre, va segnalato che, Pina è una delle poetesse preferite, forse quella in pole position, dalla grande Paola Pitagora. Ad ogni modo, di tutta la sua produzione, che sempre ha registrato un gran successo e consenso dei critici, va segnalata Inno alla Vita, la sua prima pubblicazione “benedetta” da uno dei personaggi più interessanti della nostra cultura, ovviamente ancora non riconosciuto solo per “questioni” tipicamente leccesi, quale appunto Roberto Antonucci, titolare della nota casa editrice leccese Liber Ars e scrittore raffinato, che pochi anni fa ha chiuso la sua esperienza terrena.
            Da Pina, dalla sua dolcezza, dalla sua mansuetudine e dal suo dire caldo, pacato e profondo ho ascoltato la più bella definizione di poesia. Al riguardo, molti grandi poeti e grandi poetesse in ciò hanno spesso utilizzato il famoso, per i professionisti della penna e dell’oratoria, “colpo di scena”. Ecco, Pina nel suo perimetrare la poesia, si trova agli antipodi. Senza stupire, stupisce anche le menti più acute! La sua semplicità, che in lei non è mai forzata o banale, giunge diretta a quello che è sintesi e distillato della Vita. E così, modulando la sua voce in uno scenario tutto levantino, quale quello di Santa Cesarea Terme, afferma che la poesia è la compagna della sua esistenza. Ed ecco che, la poesia si pone per Pina quale sua principale e privilegiata referente, che custodisce la parte più recondita e sincera della sua anima, ma anche del suo intelletto.
            Già su Maison Ragosta s’è trattato sulla poetica di Pina Petracca. Qui va solo segnato che “la sua compagna”, la sua poesia appunto, si dispiega in tutte le direzioni, da est ad ovest da sud a nord, come un diario senza fine dei suoi viaggi emotivi ed intellettuali, del suo cuore, in definitiva, che pulsa al ritmo del Mondo. Versi, i suoi, che nel loro dipanarsi acquisiscono nella loro interezza valore universale, in respiri sempre aderenti alle condizioni dell’Uomo e, allo stesso tempo, specchio dei tempi moderni.
            Il focus esistenziale di Pina si circoscrive nel sud-est salentino, tra Otranto, Castro, Tricase e Maglie. Vive, infatti a Surano, ma è ben conosciuta in Puglia ed anche al di là di “Candela”. Più volte mi sono incontrato con lei per realizzare le foto da riportare in questa rubrica, ma l’impresa fotografica tutte le volte è fallita. Perché? Semplice: è prevalso nei nostri incontri il piacere di conversare al tavolo di un bar davanti ad un caffè. E tutto ciò è stato motivo per il quale il tempo dedicato agli scatti è stato veramente esiguo, quasi rubato alla sete di scambiare le nostre idee, che  sparse, come la sua poesia, hanno fatto luce sul nostro vivere.
            Nel pirotecnico, “brilloso”, “scintilloso”, illuminatissimo ed infuocato scenario della poesia leccese, credo che la pacatezza e la grande riservatezza di Pina Petracca la pongano, assieme alla sua “compagna”, quale tesoro nascosto che solo pochi, nelle frenesie di questi ultimi tempi, in un andar dove nessuno sa, riescono ad individuare quale punto di partenza………..

Mauro Ragosta
           

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